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Tu sei qui: SezioniStoria e StorieQuando Luigi Petrone ricostruì il Santuario di Cava de' Tirreni dopo il terremoto del 1980
Scritto da (redazioneip), lunedì 23 novembre 2020 11:50:46
Ultimo aggiornamento lunedì 23 novembre 2020 11:50:46
«23 novembre 1980, 40 anni fa il terremoto. Crollava la grande Basilica dei Ss. Francesco e Antonio, il più grande dolore di Cava de' Tirreni. Dopo 20 anni di lavoro il popolo cavese innalza il grande Tempio....grazie a noi tutti.... ora saremo noi tutti a far risorgere la nostra città e riportarla al grande splendore». E' il messaggio, affidato ai social, del consigliere comunale Luigi Petrone per ricordare i momenti drammatici di uno degli eventi che ha maggiormente sconvolto l'Italia dopo il secondo dopoguerra.
Nel corso degli anni, Petrone ha fatto molto parlare di sé a Cava de' Tirreni. Tra i suoi meriti spicca sicuramente la ricostruzione del santuario di San Francesco, ridotto in macerie proprio dal terremoto del 1980, divenuto in seguito, grazie ai suoi sforzi, un punto di riferimento per migliaia di pellegrini provenienti da tutta Italia. Petrone riuscì nel suo intento da solo, senza aiuti pubblici, entrando presto nel cuore di tanti cittadini metelliani.
Un'opera storica, come venne definitiva dall'ex sindaco Marco Galdi, il quale si espresse così su Petrone: «È a suo modo un leader, con tanti volontari impegnati quotidianamente in attività organizzative e religiose. Ha un merito storico: la ricostruzione del Santuario di San Francesco e Sant'Antonio, da solo, senza aiuti pubblici, senza nessuno accanto se non il Suo popolo. Ed ha trasformato il Convento di Cava in un punto di riferimento per migliaia di pellegrini provenienti da tutta Italia».
L'ex frate, oggi consigliere comunale, ricorda con soddisfazione e orgoglio il suo operato per il santuario metelliano: «Date a Luigi quello che è di Luigi. Date a Dio quello che è di Dio. Ovvero bisogna riconoscere i meriti a Luigi Petrone di aver ricostruito con la sua caparbietà il Santuario».
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