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Tu sei qui: SezioniPoliticaCava, Partito Comunista sul concorso truccato: «Dal Sindaco solo silenzio e parole di circostanza»
Scritto da (redazioneip), giovedì 15 ottobre 2020 11:16:04
Ultimo aggiornamento giovedì 15 ottobre 2020 11:16:04
Anche il Partito Comunista cavese interviene sulla vicenda che ha coinvolto Francesco Sorrentino, finito nel mirino dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno per aver condizionato l'esito di concorsi pubblici indetti dai Comuni di Eboli e Cava de' Tirreni.
Di seguito il comunicato integrale a garanzia della completezza d'informazione:
«Come facile aspettarselo, - esordisce il comunicato - al tumulto delle prime ore sulla questione giudiziaria che sta riguardando il Sindaco di Eboli Massimo Cariello e in maniera tangente, ma centrale, un funzionario del Comune di Cava de' Tirreni, siamo arrivati al silenzio passando per le solite parole di circostanza. Nulla di nuovo, ovviamente. Si cammina su un terreno molto delicato, quando c'è di mezzo la Magistratura e reati da far accapponare la pelle a qualsiasi semplice cittadino. Corruzione, abuso d'ufficio, falso ideologico, rivelazione di segreto d'ufficio. Nessuno si sognerebbe di intralciare le indagini della magistratura.
Ma proprio perché il lavoro di chi fa la politica è, ovvio, la Politica, avremmo voluto sentire qualche rappresentante eletto esprimersi in merito. E invece anche il nostro neo-Sindaco, interpellato a riguardo, non ha saputo che rispondere con vaghi rimandi alla magistratura. Nulla nel merito, ma neanche nel metodo di una classe dirigente che non riesce proprio a diradare le proprie ombre. Poi facile ergersi a vergini della politica quando i tribunali non riescono a cavarci un ragno dal buco, ma il FATTO politico è che quando di mezzo alle concessioni edilizie, ai concorsi della pubblica amministrazione, alla strategia per il mantenimento del consenso elettorale, ci sono interessi economici facilmente riscontrabili, finanziamenti, concorsi e "poltrone" di potere in ballo, anche le "brave" persone finiscono in gineprai dai quali è difficile districarsi.
Risulteranno tutti assolti, non-colpevoli? Probabile.
Sarà la verità e non mala-giustizia? Possibile. Ma perché questi rappresentanti non riescono mai a stare alla larga dalle ipotesi di reato? Perché a domanda dobbiamo sentirci rispondere come un comunicato da Ufficio Stampa che prende tempo in attesa di raccapezzarsi con un brutto guaio che non ci si aspettava? Perché, e ci riferiamo al Sindaco Servalli, non controbatte CHIARAMENTE alle intercettazioni pubblicate da tutti i giornali secondo le quali "Vincenzo" avrebbe una sua lista di favoriti a concorso metelliano, fugando così qualsiasi dubbio sul proprio coinvolgimento?».
«Uno degli aspetti peggiori è, poi, che si scambi la presunzione di innocenza per imbattibilità politica. Qualunque siano le accuse fatte a personaggi della propria area politica - e ne balzano fuori a decine ogni anno- nessuno che faccia mai autocritica, che riveli l'incapacità del sistema democratico borghese di perpetrarsi senza relazioni extra-istituzionali compromettenti. Nessuno mai che si assume comunque una responsabilità OGGETTIVA di fronte al fallimento della sbandierata Trasparenza o Meritocrazia. L'eventuale inchiesta è sempre e soltanto un intoppo temporaneo dopo il quale il funzionario, l'assessore, il consigliere, il Sindaco, riprenderà il proprio lavoro perché "persona per bene che saprà spiegare le sue ragioni". L'eventuale risultato del concorso, stranamente identico agli auspici dei contraenti la "contrattazione privata", una semplice coincidenza. Strano che, però, queste ragioni siano talmente valide e le coincidenze così trasparenti che siano necessari sequestri, intercettazioni, inchieste, ricerche, interrogatori, perché gli inquirenti riescano a comprenderle, non riuscendo a risparmiarsi, e risparmiarci, un teatrino poco originale e francamente demoralizzante, sullo stato della nostra democrazia. O forse tutte queste inchieste sono sempre dei colossali errori? E allora questa grande fiducia nella Magistratura è un po' mal posta? Non crediamo. Crediamo invece che nella politica e nella magistratura la proiezione delle strutture di potere che governano la società e che si "scornano" per sopravvivere sia in continuo movimento, e che restare a galla sia difficile, e necessiti compromessi che vanno sempre a discapito dei cittadini e a favore di affaristi e carrieristi. E crediamo che le VERE "persone per bene", quelle che ogni giorno lavorano per sé o per la propria famiglia, che non hanno tempo di occuparsi dei concorsi "per terzi" ma solo di parteciparvi, sperando -magari invano- di ottenere lo sperato posizionamento, non si meritano questa classe dirigente. E al di là delle risposte di cortesia da "posizionamento politico", è bene che tutti, CITTADINI e LAVORATORI, comincino a muoversi lontano da queste ombre e ambiguità», conclude il comunicato.
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