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Tu sei qui: SezioniCronacaOmicidio Nunzia, parla il fratello Gianni: «Siani non può essere definito uomo»
Scritto da (redazioneip), giovedì 25 giugno 2020 09:03:36
Ultimo aggiornamento giovedì 25 giugno 2020 09:05:03
Il ricordo di Nunzia Maiorano non potrà mai svanire. Potremo riassumere così le parole di Gianni Maiorano, uno dei fratelli della 41enne di Cava de' Tirreni uccisa a coltellate il 22 gennaio 2018 dal marito Salvatore Siani, di professione barbiere. Gianni, intervistato da laredazione.eu, è intervenuto sulle ultime vicende relative all'omicidio della sorella, in particolar modo sul processo che ha coinvolto Salvatore.
Siani, come ricorderete, è stato riconosciuto colpevole anche in secondo grado, per omicidio volontario. Dovrà scontare 30 anni di carcere per l'omicidio della moglie.
«La sentenza, 30 anni di carcere non ci restituisce Nunzia, ma serve a dare un senso di giustizia per mia sorella e per tante donne che devono trovare il coraggio di denunciare. - esordisce Gianni a laredazione.eu - Il rito abbreviato ci ha tolto la possibilità di raccontare la nostra versione con serenità, di raccontare come era costretta a vivere Nunzia, la paura che aveva del marito. Oggi, come in questi anni, sentiamo il bisogno di parlare di lei, di tenere viva la sua memoria, affinché serva da monito per tante altre donne che subiscono violenza dai mariti e non hanno il coraggio di denunciare"».
«Un essere umano che uccide una donna come lui ha ucciso mia sorella non può essere definito uomo -conclude Gianni - Sentire gli avvocati che difendono Salvatore che chiedono di "comprenderlo" è inaccettabile».
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