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Tu sei qui: SezioniCronacaCovid a Cava, morte De Pisapia. La figlia: «Voci infondate, ecco la verità»
Scritto da (redazioneip), giovedì 11 giugno 2020 11:12:21
Ultimo aggiornamento giovedì 11 giugno 2020 11:12:21
Il dottore Antonio De Pisapia è stato una dei 6 cittadini di Cava de' Tirreni deceduti durante la pandemia rappresentata dal Coronavirus. Il medico cavese era un grande professionista che ha gestito con grande determinazione un'emergenza sanitaria che ha trovato tutti impreparati.
Alla fine di marzo, a seguito di lievi sintomi di natura respiratoria, De Pisapia era stato condotto presso la tenda pre-triage allestita all'esterno del pronto soccorso dell'ospedale "Santa Maria Incoronata dell'Olmo". Sottoposto al tampone faringeo, il medico venne trovato positivo al Covid-19 e venne trasferito all'ospedale Ruggi d'Aragona. 63 anni, De Pisapia era conosciuto da tantissimi cavesi e la notizia della sua dipartita, avvenuta lo scorso 6 aprile, gettò nello sconforto un'intera città, già duramente provata per la perdita di altri cittadini.
Dopo due mesi dalla sua scomparsa, la figlia del dottor De Pisapia, in seguito a chiacchiericci che diffondevano notizie errate, attraverso un post pubblicato su Facebook, ha voluto chiarire alcuni aspetti relativi al decesso del genitore:
«Mi permetto di aprire una breve parentesi per smentire quanto si vocifera in giro. - esordisce la figlia del medico - Mio padre, il dottore Antonio de Pisapia non è stato contagiato dal pittore Angelo Senatore [Conosciuto come "Popof", altro cittadino cavese deceduto per il Covid-19]. Il pittore che stava facendo i lavori a casa non era lui. Vorrei capire da chi sia partita questa falsa notizia e invitare questa persona ad avere rispetto per quello che io e la mia famiglia abbiamo e stiamo passando. E rispetto anche in memoria di Angelo, che non ho avuto mai il piacere di conoscere, ma ho conosciuto suo fratello via social in occasione di questa tragedia, che ci ha travolto».
«Non creiamo caos ma abbiate rispetto con il silenzio. Io non finirò mai di tutelare me e la mia famiglia», conclude.
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