In merito allo squallido episodio teppistico di martedì sera, ci è stata inviata un'amara riflessione da parte del dott. Enrico Bastolla, membro del Direttivo della Margherita cavese. Leggiamola insieme...
«Che vergogna! Non per la città, sia essa Nocera Inferiore o Cava de'Tirreni, ma per gli squallidi spettacoli di inciviltà, di gratuito teppismo, di "razzismo" calcistico che costellano ormai non solo le domeniche, ma anche tranquille serate autunnali di giorni feriali. Il partito della Margherita di fede metelliana, nella persona di Enrico Bastolla, membro del Direttivo, vuole non solo stigmatizzare l'accaduto, ma affondare il coltello nella piaga: quella che riguarda, da un paio di anni a questa parte, la scarsa o quasi totale assenza delle Forze dell'Ordine, e con queste ci si riferisce a Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e soprattutto Vigili Urbani. La cittadina metelliana, benché cosparsa di locali e localucci che abbassano le serrande a notte inoltrata, risulta in pugno ai primi scalmanati che ne prendono possesso, grazie al coprifuoco che regna anche sul Corso principale, a partire già dalla tarda serata. Gli episodi di intolleranza, anche se frutto di un raid a sfondo calcistico, hanno toccato la coscienza di tutti i cittadini, che si vedono trascurati dai cosiddetti Corpi che dovrebbero garantire la sicurezza sul territorio. Si era parlato del vigile di quartiere, che doveva essere il fiore all'occhiello di questo governo, molto sensibile alle problematiche della violenza, ed invece siamo a scrivere di "vandali di quartiere", che se la spassano, il giorno dopo le scorribande, davanti ad un bar a raccontarsi la "bravata" invece di essere in un Commissariato a deporre, oppure in tribunale ad essere giudicati in un processo per direttissima. Colpa di chi? Rimarchiamo con forza l'incapacità degli amministratori, volti più ad apparire in televisione (vedi "Comune Amico") per pubblicizzare la "viuzza" aggiustata nella città, piuttosto che a coalizzarsi per dare più vivibilità ad una città che lamenta, tra le tante pecche, anche quella di non poter passeggiare tranquillamente con la propria famiglia».