Tu sei qui: CronacaPanchine distrutte e mura imbrattate, ritorna il vandalismo in città
Inserito da Livio Trapanese (admin), lunedì 6 giugno 2011 00:00:00
Tutti ricordiamo l'asprezza nel volto e nel tono di Totò, Antonio De Curtis, il "principe della risata", quando, in una scena di un noto film, pronunziò: «e io pago!». Il resto non serve rimembrarlo. Tale risentimento, però, dovremmo esternarlo tutti noi quando veniamo chiamati, con l'esborso di somme sotto forma di tasse, imposte e contributi, a sostenere i costi che la civica Amministrazione impiega per rendere decorosa la nostra amata Città di Cava de'Tirreni.
Quanti di noi ricordano come era Largo Papa Bonifacio IX e la congiungente sino a Piazza Vittorio Emanuele III, prima che venisse realizzato un vero e proprio restayling. A termine dei lavori del largo dedicato poi al Papa che il 7 Agosto 1394 elevò le Terre di Cava al rango di Città, sebbene sia passato qualche anno, è veramente riduttivo. Le antistanti magnifiche aiuole, curate dai fioristi cittadini che l'hanno adottate, e le panchine di pietra lavica collocate sotto gli archi del lato ovest della Concattedrale di Sant'Adjutore, hanno ingentilito quell'angolo della Città che per troppi anni era stato destinato a ben altro, come la congiungente che costeggiando la chiesa primaria della Città, ci porta nel salotto buono della valle, ove "splende" l'ottocentesca Fontana dei delfini.
Tutto bello ed ordinato sino a quando taluni nostri giovani (e se non loro chi), armati di una grossa pietra viva, dando corso ad un vero e proprio disegno criminoso, premeditato (l'arma della distruzione, ovvero l'enorme pietra viva è stata appositamente portata in loco), hanno distrutto, oltre quelle già demolite e site fronte alla chiesa, altre ben due panchine di marmo, dello spessore di ben dieci centimetri, poste alle spalle del chiosco dei giornali, per non parlare del continuo imbrattamento delle pareti e del costante gioco del pallone.
L'amara constatazione l'abbiamo fatta alle ore 12.00 di venerdì 3 giugno, alla presenza del Maitre Luciano Apicella, di Franco Vitale, già dipendente comunale, di Michele Lamberti, Tenente della Polizia Locale cittadina e del giovane Alfredo De Bonis, viro pistoniere del Casale Senatore. Noi che crediamo nell'alto senso di civismo del popolo cavese e che non possiamo tollerare il perpetuarsi di tali atti vandalici, aggravati dalla premeditazione, chiediamo, con forza, alle Istituzioni d'intervenire, nel rispetto delle leggi vigenti, verso quanti non hanno compreso che distruggere il patrimonio cittadino è un danno verso l'intera collettività, che deve essere indennizzato, oltre che essere penalmente perseguito.
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