Tu sei qui: CronacaAlloggi, dura protesta del "Comitato per la Casa"
Inserito da (admin), martedì 21 dicembre 2010 00:00:00
«Dopo che l’Amministrazione Comunale ha dato il via all’inizio del Piano di Mobilità, ritenendolo applicabile solo al Lato A di Pregiato, come Presidente del “Comitato per la Casa” non posso che esternare la mia delusione personale verso tale decisione. Più volte ho cercato di spiegare pubblicamente le nostre ragioni e, a volte, mi è sembrato razionalmente di esserci riuscito (visto anche il parere dei sindacati e di personalità politiche). Purtroppo non è stato così. Inizio dal Regolamento dei Piani di Mobilità, perché ritengo che si stiano commettendo degli errori e delle infrazioni di legge.
Regolamento per i criteri per l’attuazione dei Piani di Mobilità per i nuclei familiari dei prefabbricati leggeri:
ART. 3 (criteri)
1. lettera b) individuazione dei nuclei assegnatari di alloggi con precedenza e preferenza: in ragione delle aree di sedime degli alloggi… La selezione deve avvenire prima tra quei nuclei familiari facenti parte degli insediamenti, che devono essere sgomberati per rendere possibile la realizzazione di nuovi alloggi.
…quindi, in parole povere, in base al Piano di Mobilità, doveva essere sgomberato il comparto di Pregiato, perché lo stesso piano assume una logica tecnica e strutturale solo perché si è deciso di dare priorità alla costruzione dei nuovi alloggi... Quello che sta avvenendo oggi (cioè spostare altre famiglie dei prefabbricati nelle aree dove non si deve costruire ed in base al regolamento comunale) non rispetta il Piano di Mobilità e, quindi, le assegnazioni dei nuovi alloggi possono essere fatte solo rispettando la Legge 18/87 della Regione Campania e, successivamente, la graduatoria provinciale da essa derivante.
Non mettendo in pratica il Piano di Mobilità, l’unico strumento per assegnare una casa popolare è il Bando Regionale regolato dalla Legge 18/87. Non si possono assegnare case in base ad un Regolamento comunale. Noi del “Comitato per la Casa” abbiamo contribuito e collaborato affinché si realizzasse il Piano di Mobilità. E’ stata la nostra proposta forte. Questo strumento ci ha permesso di superare, momentaneamente, le leggi in materia di assegnazione alloggi, dando la priorità alla costruzione dei nuovi alloggi popolari e, quindi, cancellare definitivamente le aree dei prefabbricati di Cava (questo perché c’era la difficoltà di edificare le case sui suoli occupati dai prefabbricati-containers).
Il Piano di Mobilità ci ha permesso di aprire i cantieri e realizzare i 120 alloggi che oggi sono in via di assegnazione. Il Piano di Mobilità è stato realizzato grazie ai sacrifici ed all’intelligenza delle famiglie dei prefabbricati, che hanno collaborato con le istituzioni locali, attraverso il “Comitato per la Casa”, pur sapendo che altre famiglie avevano minori diritti per andare negli alloggi cosiddetti di parcheggio.
Oggi l’Amministrazione sembra intenzionata a non voler continuare questo lavoro. Si doveva attuare il 2° Piano di Mobilità, che doveva prevedere l’apertura del secondo cantiere più grande a Pregiato Uno (ulteriori 120 alloggi). Non si intende liberare l’intera area di Pregiato, pur riconoscendo di mettere a serio rischio l’apertura del cantiere stesso. Si pensa di liberare solo una parte (il lato A), commettendo l’errore di consegnare gli ulteriori alloggi secondo un regolamento che può essere utilizzato solo dentro al Piano di Mobilità.
Per il Comitato rimane forte lo sdegno di come si sta affrontando l’intera operazione. Aprire i cantieri significa per noi realizzare il “Sogno” di cancellare una pagina vergognosa della storia della nostra Città. Per fare questo è importante rivedere l’organizzazione del Piano di Mobilità, anche perché, quando si deciderà di aprire i cantieri, si dovranno spendere dei soldi per sistemare chi oggi occupa il suolo per quel cantiere. Altresì sarebbe una responsabilità politica e sociale dichiarare che i fondi per l’apertura del cantiere di Pregiato non arriveranno per i prossimi anni. Se così fosse, allora non c’era nemmeno bisogno di adottare il Piano di Mobilità e sarebbe bastato applicare la legge regionale 18/87.
Tutto questo ci riporta indietro, visto la nostra amarezza derivata dal fatto che le famiglie dei prefabbricati conoscevano a memoria il Piano di Mobilità, che doveva prevedere l’eliminazione dell’area di Pregiato e, successivamente, gli spostamenti a tappe delle varie zone man mano che venivano consegnati gli alloggi (anche per facilitare la bonifica dell’amianto, così come stabilito con le ditte specializzate).
Tutto questo ci riporta indietro, visto quello che sta accadendo oggi nei campi prefabbricati, dove sembrano essere tornati i giorni della discordia e la guerra tra poveri. In ordine a tutto ciò, il “Comitato per la Casa” lancia l’appello alle forze sociali e politiche di interessarsi ulteriormente della questione dei prefabbricati ed invita l’Amministrazione Comunale a convocare, a breve tempo, l’Osservatorio Casa per approfondire a 360° quanto emerso da questo comunicato».
Salvatore Avella, Presidente del “Comitato per la Casa”
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