Tu sei qui: CronacaAssistenza sanitaria, i gruppi di minoranza lanciano l'allarme
Inserito da Michele Lanzetta (admin), giovedì 26 aprile 2012 00:00:00
«Siamo in uno stato di confusione totale, che sta penalizzando fortemente le persone bisognose di cure e le loro famiglie. Una situazione di stress, questa, anche per i pochi lavoratori dell’ASL impiegati, costretti a ripetuti straordinari». È forte l’allarme lanciato dai gruppi di minoranza PD, RC, Solo per Cava, Cava Millennio e La Città Nuova per denunciare le gravi disfunzioni che l’applicazione del decreto n. 64 del 26/09/2011 (del Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di rientro del settore sanitario, Stefano Caldoro) sta determinando sul territorio cavese.
«Il decreto in questione - spiega l’ex sindaco Luigi Gravagnuolo - ha creato numerose difficoltà per gli anziani e per tutte le persone con disfunzioni motorie, cancellando la possibilità di ricevere assistenza presso centri specializzati ed obbligandoli, invece, solamente a quella domiciliare. E questo per la nostra città ha creato non pochi problemi, dal momento che il Distretto Sanitario locale non dispone delle unità operative necessarie a coprire l’intero territorio».
«Per dare seguito a tale disposizione - continua Gravagnuolo - il Distretto Cava-Costa d’Amalfi dovrebbe munirsi di circa 600 tecnici di riabilitazione, di cui 200 impegnati in Costiera Amalfitana e 400 a Cava de’ Tirreni. Ma purtroppo la realtà ci dice che i numeri sono di gran lunga inferiori a quelli richiesti da una corretta prestazione del servizio assistenziale».
Ammontano appena a 6, infatti, le unità operative che quotidianamente svolgono attività di educazione motoria a domicilio verso pazienti affetti da simili patologie. Un numero già "accresciuto", come spiegato sempre da Gravagnuolo, visto che al momento della pubblicazione del decreto i fisioterapisti “disponibili” erano soltanto 4. «Grazie all’impegno del dott. Ferrigno si è avuta la possibilità di vedere incrementato il personale su Cava e dintorni, anche se comunque si tratta di un numero alquanto irrisorio considerata la vastità del territorio».
Da qui la richiesta dell’intero gruppo d’opposizione metelliano al Distretto Sanitario locale per una riorganizzazione del servizio e per la conoscenza dell’elenco di tutti i fisioterapisti in carica e delle loro attuali attività. «La situazione è veramente drammatica - conclude Gravagnuolo - dato che non solo si stenta a dare risposta alle continue richieste di assistenza, ma anche perché sembra che ci si adoperi sempre per una continua disorganizzazione dei flussi di comunicazione. Per questo chiederemo anche che lo sportello del Distretto venga attrezzato in un’unità logistica più funzionale all’accoglimento delle domande e che l’ASL metta a disposizione almeno altri 10 fisioterapisti».
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