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Cronaca

Così destinate le risorse umane del Corpo di Polizia Locale

Inserito da (admin), martedì 31 gennaio 2012 00:00:00

Nel premettere che il Corpo di Polizia Locale della città di Cava de’Tirreni è tra i più “longevi” del Mezzogiorno d’Italia, perché costituito il 24 aprile 1827, a seguito del Reale Decreto emanato il giorno 7 dello stesso mese ed anno da Francesco I di Borbone, Re del Regno delle Due Sicilie, e dopo lunghi anni di acuta attività di vigilanza del territorio metelliano, è opinione generalizzata che dal dì della quiescenza del Colonnello Eraldo Petrillo e del Vice-Comandante, il mai dimenticato Maggiore Enrico Forte, sebbene sia stato poi coordinato da sagaci successori, il Corpo, oggi più che mai, è visto come “suddito” della politica.

Noi, che abbiamo reso lustri di carriera in una plurisecolare Istituzione consimile, specializzata anche in Polizia Economico-Finanziaria, non concordiamo con tale parere, sebbene ci pervenga da una rosa sempre più crescente di autorevoli concittadini. La precedente Amministrazione, guidata dal Sindaco Gravagnuolo, proprio per dare linfa giovane al Corpo, decise di “reclutare”, a tempo determinato, ben 26 viabilisti, poi assunti a tempo pieno. I quadri ufficiali, costituiti dal Vice-Comandante Ten. Col. Giuseppe Ferrara e dai Tenenti Ispettori Francesco Fabbricatore, Claudio Argentino, Silvio Esposito e Mario Sellitto, videro la nomina al Comando del Colonnello Filippo Meluso. Ad esito della silenziosa quiescenza dei Tenenti Fabbricatore ed Argentino, nel mentre i restanti due, Esposito e Sellitto, furono “insigniti” del grado di Capitano, la stessa Amministrazione, con specifico concorso, promosse 10 Tenenti Ispettori: Annamaria Adinolfi, Gerardo Avagliano, Angelo D’Acunto, Vincenzo Della Rocca, Francesco Ferrara, Michele Lamberti, Antonio Minco, Antonio Senatore, Giuseppe Senatore, Maria Troiano e Claudio Zito. Si ebbero anche promozioni al grado di Assistente Capo per Attilio Adinolfi, Giulio Battaglia, Catello Battimelli, Leopoldo Bisogno, Salvatore Caso, Antonio D’Amico, Umberto Esposito, Silvana Giordano, Romualdo Guerriero, Domenico Lamberti, Gerardo Lamberti, Salvatore Luciano, Giuseppe Manzo, Antonio Paglietta, Giovanni Panza, Giuseppina Petrolini, Pietro Santoriello, Vincenzo Santoriello, Matteo Senatore, Sabato Senatore, Renato Siani, Vincenzo Siani, Anna Sorrentino, Domenico Tramontano e Giuseppe Vitale. I restanti 29 sono Assistenti ed Agenti.

Una piramide di comando perfetta e di tutto rispetto, se non si fossero verificate talune circostanze, come le repentine dimissioni del colonnello Meluso, di cui la città non ha mai saputo i motivi, l’assegnazione all’Ufficio di Legale del vice-comandante Peppino Ferrara, del tenente Antonio Senatore all’Ufficio Verde Pubblico e del valente tenente Minco all’Ufficio Ragioneria del Palazzo di Città. Col congedo per limiti d’età, anche questi passati in riserbo, dei capitani Esposito e Sellitto il Corpo di Polizia Locale di Cava de’Tirreni, oggi (31 gennaio 2012), com’è sotto gli occhi di tutti, può contare sul Comandante-Dirigente, dr.ssa Assunta Medolla, sul Vice-Comandante Licia Cristiano, su 8 Tenenti Ispettori e 56 Assistenti Capi, Assistenti ed Agenti, dai quali è doveroso sottrarre quanti non espletano, quotidianamente, l’attività vera e propria di Polizia Locale, come gli Agenti Bisogno, Calabrese, Cassanese, Di Salvio e Gaeta; quest’ultima (già Assessore della Giunta Messina) sin dal primo giorno d’incorporamento nella Polizia Locale cavese, senza poter mai indossare l’uniforme d’ordinanza dei metropoliti metelliani, si è vista “strappata” dalle funzioni che avrebbe dovuto assolvere per vedersi destinata, non sappiamo per quale utilità di polizia locale, allo staff del Palazzo di Città e più precisamente nell’ufficio del Vice-Sindaco Luigi Napoli. Riferiamo, per dovere di cronaca, che l’agente Gaeta è nell’organico della Polizia Locale di via Ido Longo perché proveniente dalla Polizia Provinciale di Salerno, in avvicendamento dell’Agente Viabilista Maria Landi; una delle 26 assunte all’Amministrazione Gravagnuolo!

Un’altra unità che deve essere sottratta all’attività di viabilista, ma che l’uniforme di “metropolita”, seppur per qualche tempo, l’ha indossata, è quella dell’agente Vincenzo Fiorenza, altro dei 6 neo-assunti! Per questi, ci piace ricordare, che fin quando la città era retta dalla precedente Amministrazione, ha svolto regolare servizio di viabilità, come i suoi 25 colleghi! Con l’avvento dell’Amministrazione Galdi si è visto assegnato all’Ufficio di Staff del Sindaco e, successivamente, dopo un secondo breve periodo di servizio, per il quale risultò vincitore del concorso, dirottato (da solo) al Drappello della Protezione Civile di Santa Lucia, che, com’è noto, in caso di calamità (speriamo mai), si avvale dei volontari della protezione civile, coordinati dal dr. Enzo Salsano; già Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri e Comandante della Stazione Duomo di Salerno! A tali quadri andrebbero sommati quanti, in passato, quali “vigili urbani”, sono stati destinati a svolgere mansioni in uffici amministrativi e che qui, se la memoria non c’inganna, menzioniamo in ordine alfabetico: Vincenzo Attisano, Antonio Cuccurullo, Raffaele Di Serio, Giovanni D’Amore, Antonio Di Marino, Elviro Grieco, Ciro Longobardi, Domenico Rispoli, Alberto Ruggiero, Francesco Sammarco, Cosimo Santucci.

Atteso che il controllo del territorio cittadino è consegnato all’attento monitoraggio (come i cittadini e le leggi richiedono), in primis, ai “nostri sagaci metropoliti”, quali assoluti conoscitori della città, e, in secundis, alla Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri ed alla Guardia di Finanza, la lamentela generale è: “sempre meno Polizia Locale per strada e sempre più in ufficio”! L’opinione generale, nostro malgrado, oggi, è inconfutabile! Chi non ricorda i primi mesi dell’Amministrazione Galdi, quando la Polizia Locale svolgeva un attento e continuo controllo di tutta la città; frazioni comprese, ma dopo il misterioso distacco del vice-comandante Ferrara, sostituito per pochi mesi dal dr. Saverio Valio e questi dalla dr.ssa Licia Cristiano, in città si ha la netta sensazione, speriamo sempre che non sia una certezza, che il Corpo di Polizia Locale non è “gestito” dalla gerarchia di via Ido Longo, ma dagli amministratori. Nel mentre le sciabole sono appese alle pareti, i foderi combattono: è questa la massima rivolta a quei giovani destinati a svolgere lavori d’ufficio e/o di staff e/o in drappelli, mentre i loro colleghi “anziani” e neo assunti continuano l’attività esterna alle caserme od uffici di polizia!

L’Ufficiale che ha l’onere di elaborare il servizio dei “metropoliti cavesi”, stante il costante assottigliarsi delle risorse umane, non può che schierare (in attività istituzionali demandate al Corpo della Polizia Locale) il personale di cui dispone, favorendo, per quanti non sanno vivere il quotidiano senza infrangere la legge, la diuturna sosta selvaggia di automezzi nelle aree bianche (Via Vittorio Veneto, Corso Giuseppe Mazzini, Via Pietro De Ciccio, Via Clemente Tafuri e Viale Degli Aceri), ove è consentito, invece, parcheggiare gli automezzi per soli 60 minuti, ma anche la sosta in doppia fila, agli incroci, sulle strisce pedonali, dinanzi ai passi carrabili, sui marciapiedi ed, ancor peggio, negli stalli riservati ai diversamente abili. Non da trascurare il “passeggio” e la sosta delle autovetture da parte dei congiunti di soggetti diversamente abili, i quali, senza alcun titolo, non avendo l’inabile a bordo, scorrazzano, indisturbati, lungo tutto Corso Umberto I e Piazza Vittorio Emanuele III, ovvero lungo la ZTL. Una soluzione andrebbe trovata anche per gli operatori commerciali che, come le pasticcerie, sostano, in ogni ora, i loro autofurgoni dinanzi alla propria azienda, sebbene sita nel “salotto buono cittadino”! Chi non rileva l’eterna sosta sui marciapiedi di Via XXV Luglio (corsia nord e sud) e di Corso Principe Amedeo!

Non vogliamo dimenticare l’affissione selvaggia, la “donazione” delle deiezioni canine che i padroni dei cani ci omaggiano, sempre di più, in qualsiasi luogo della “Bologna del sud”, l’accattonaggio molesto svolto per le strade e dinanzi ai supermercati, l’esposizione fuori dall’esercizio commerciale di generi alimentari e non solo e quant’altro arreca disdoro alla “città dei portici”. Poiché la Legge Regionale “prevede”, per quanto ci risulta, un agente di polizia locale ogni 600 abitanti e che Cava de’Tirreni ha una popolazione di circa 55.000 residenti e che quindi necessiterebbe di 83 attivi operatori e ritenuto, altresì, che il Corpo di Polizia Locale di Cava de’Tirreni, allo stato, consta di 65 unità, per ripianare l’organico, non resta, per la Civica Amministrazione, che ridare al Comando di via Ido Longo i 18 neo assunti e non destinati negli uffici, staff e drappelli!

Livio Trapanese

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