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Tu sei qui: SezioniAttualità«Cava de' Tirreni non può vivere nella paura», Trezza chiede manutenzione ordinaria del territorio
Scritto da (redazioneip), lunedì 28 settembre 2020 09:45:40
Ultimo aggiornamento lunedì 28 settembre 2020 09:45:40
«Il temporale improvviso di oggi ha colto impreparata la nostra valle causando danni ovunque. Non è solo un clima tropicale che colpisce con piogge torrentizie città abituate a ben altri climi, né può essere "solo" il cambiamento climatico generalmente inteso a causare questi seri danni. È che una città nel 2020, con il livello di conoscenza e di avanzamento tecnologico di cui possiamo disporre, non può vivere con la perenne paura della tragedia». Sono le parole di Davide Trezza di Potere al Popolo dopo i danni registrati a Cava de' Tirreni dopo l'allerta meteo di ieri.
«Cava de' Tirreni - continua - è una città che, per sua natura, ha sempre vissuto il timore di eventi di questo tipo. Negli ultimi cinque secoli Cava è stata interessata da 41 eventi alluvionali, dei quali ben 26 concentrati nel XX secolo. Impossibile non citare l'alluvione dell'11 Novembre 1773 che vide una colata di fango e detriti venir giù da Monte Finestra spazzando via l'antico casale di Casalonga - situato tra Passiano e Sant'Arcangelo - e causando la morte di quasi 200 persone, in gran parte contadini e piccoli artigiani.
Oggi Cava non può più vivere nella paura. Badate bene, non si tratta di banalizzare i toni di una campagna elettorale ormai conclusa postando una foto sui social e addossando tutte le colpe dell'esistente all'amministrazione in carica.
Qui si tratta di programmare l'unica grande opera necessaria: la messa in sicurezza del territorio.
Come? Con la manutenzione ordinaria, con l'assunzione di personale dedito alla pulizia del sottobosco e con la creazione di un nucleo specializzato per la lotta ai reati ambientali; con l'installazione di rilevatori pluviometrici all'avanguardia che trasmettano i dati in tempo reale per consentirci di prevenire colate detrito-fangose. Dando finalmente a tutta la città una rete fognaria che copra il territorio e punendo severamente tutti gli incolpevoli ritardi di chi continua a non dotarsi di vasche settiche con regolare spurgo ma pensa di poter trasformare ad ogni copiosa precipitazione la nostra valle in una cloaca che gli ripulisca casa. Ci sono decine di interventi da attuare ma iniziamo dalle cose semplici. È possibile intervenire da subito dandosi da fare».
«Programmiamo. Preveniamo. Diamo un futuro alla nostra amata città», conclude Trezza.
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