Caro casa, appello della Confcooperative
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martedì 19 ottobre 2004 00:00:00
Ultimo aggiornamento martedì 19 ottobre 2004 00:00:00
Vivo appello della Confcooperative, la Confederazione cooperative italiane della Campania, al sindaco Messina perché avvii una svolta decisiva sul problema della casa. «Una recentissima ricerca Censis sul disagio abitativo - afferma Aldo Carbone - ha evidenziato dati che rispecchiano ampiamente la situazione attuale della città di Cava. L'affitto è un fardello sempre più pesante per i bilanci familiari». A Cava i prezzi oscillano mediamente dai 400 ai 600 euro con punte più alte nelle zone centrali. I prezzi per l'acquisto sono alti: si va dai 400 milioni di vecchie lire a 600 ed oltre. Basti pensare che un box di 19 metri quadrati oscilla dagli 85 ai 90 milioni. Il canone di affitto molte volte incide più del 40% sul reddito familiare. A Cava è presente un vero e proprio disagio abitativo per le fasce deboli, identificabili in giovani coppie, studenti, anziani, single, lavoratori in mobilità. Tutte categorie alle quali non può essere offerta la soluzione della proprietà. «Cava è ai primi posti per costo abitazione in provincia», rileva Carbone. Di qui l'invito forte e pressante all'Amministrazione comunale perché avvii a soluzione i problemi legati ai comparti di San Pietro, Santa Maria del Rovo e Santa Lucia. «Le cooperative sono in lista d'attesa da anni e la soluzione burocratica dei vari problemi ridurrebbe il disagio che pesantemente si avverte», esorta. Ma esistono anche altre soluzioni che il Comune potrebbe avviare, come la realizzazione di sperimentazione di alloggi di piccola quadratura o anche attraverso il recupero di fabbricati nelle frazioni da concedere in locazione a favore dei giovani e dei single. Operazione già sperimentata in passato dall'allora sindaco Eugenio Abbro, con la realizzazione di mini-alloggi a San Cesareo e Passiano.