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Tu sei qui: SezioniAttualitàArriva il Coronavirus e gli italiani non vanno più a cena fuori, Fipe: «Fatturato calato dell’80%»
Scritto da (redazioneip), martedì 3 marzo 2020 11:57:11
Ultimo aggiornamento martedì 3 marzo 2020 11:57:11
In Italia è ormai psicosi da Coronavirus. Le gente teme di esser contagiata e la paura si è diffusa anche nella ristorazione, non è solo in Lombardia e in Veneto, nella zona rossa e gialla, ma in tutta la Penisola in generale.
Il sito gamberorosso.it ha diffuso i dati raccolti da Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, l'associazione leader nel settore delle imprese che svolgono attività di ristorazione e di intrattenimento. Fipe quantifica il danno previsto per l'emergenza Coronvirus in una perdita, sul primo quadrimestre, di 2miliardi di euro di fatturato in tutti i pubblici esercizi (bar, ristoranti, gelaterie, pizzerie eccetera), che vuole dire 20mila posti di lavoro. Ad oggi, il fatturato dei pubblici esercizi in alcune aree è calato dell'80%.
«Dalle prime bozze che circolano del Decreto per misure urgenti di sostengo alle imprese, il Governo ignora totalmente l'esistenza di un settore, quello della somministrazione, che ha perso l'80% di fatturato anche per colpa delle follie comunicative di questi giorni - riporta il comunicato di Fipe - Le imprese italiane della ristorazione e dell'intrattenimento, considerate da tutto il mondo il fiore all'occhiello dell'accoglienza italiana, sono invece trasparenti agli occhi del Governo e del legislatore italiano».
«Neppure una riga e neppure un provvedimento - continua il comunicato - per sostenere le imprese di questo settore, fino a ieri trainante per il turismo e l'economia italiana, sono presenti nel decreto del Governo che dovrebbe essere pubblicato domani. I pubblici esercizi (bar, ristoranti, pizzerie, locali di intrattenimento e società di banqueting) sono quelli che più di ogni altro settore hanno pagato le follie comunicative di questi giorni e oggi vengono ripagati con il silenzio più assoluto».
«I nostri imprenditori e i nostri lavoratori - afferma Roberto Calugi Direttore Generale di Fipe - sono stanchi di essere invisibili per i politici e il legislatore. Non si stupiscano quindi se, entrando in un bar o in un ristorante, risulteranno invisibili a loro volta».
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