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Tu sei qui: RubricheCuriositàVenerdì 17, tra superstizione e leggenda
Scritto da (Redazione), venerdì 17 gennaio 2020 07:06:12
Ultimo aggiornamento venerdì 17 luglio 2020 07:38:30
Oggi è venerdì 17. Siete superstiziosi? Secondo quanto si narra rispetto a questo giorno, tutto ciò che non dovrebbe accadere, oggi succederà! Quindi occhi bene aperti perché ogni piccolo dettaglio potrebbe essere presagio di sventura: gatti neri che attraversano la strada, pane capovolto a tavola, rovesciare il sale, rompere uno specchio, passare sotto una scala, sedersi in 13 a tavola e perfino aprire l'ombrello in casa...
Ma qual è l'origine di questa radicata convinzione popolare? L'origine della reputazione poco gradita di questo numero non è del tutto chiara: esistono diversi pregiudizi connessi ad esso, principalmente legati alla cultura popolare e alla superstizione.
In particolare il venerdì 17 è una ricorrenza considerata eccezionalmente sfortunata in quanto unione di due elementi, ognuno dei quali estremamente negativo: il venerdìe il numero 17.
Perché il venerdì? Nella cultura cristiana il venerdì rappresenta il giorno in cui Gesù Cristo venne crocifisso, quindi è collegato al più triste degli eventi. Oltretutto, fino a pochi decenni fa era tradizione assai diffusa quella di fare penitenza tutti i venerdì dell'anno: usanza che certamente non poteva che contribuire a far odiare il quinto giorno della settimana!
Per il numero 17 le leggende, più o meno fondate, abbondano: nell'Antica Grecia, i seguaci di Pitagora odiavano il 17 perché si trovava in mezzo a due numeri come il 16 e il 18, perfetti nella loro rappresentazione di quadrilateri 4×4 e 3×6. Nell'Antico Testamento si legge che il diluvio universale iniziò il 17esimo giorno del secondo mese. Nell'antica Roma, sulle tombe dei defunti, era comune la scritta «VIXI» (ho vissuto quindi sono morto), durante il Medioevo le popolazioni italiche, che avevano abbandonato il latino in favore dei dialetti, pare abbiano confuso tale iscrizione con il numero 17 (rappresentato da XVII nel sistema numerico romano). E' verosimile anche che la paura del fatidico numero sia legata alla battaglia di Teutoburgo del 9 d.C., nella quale i legionari romani vennero massacrati dai germani di Arminio: furono trucidate le legioni 17, 18 e 19, quindi dopo quella data tali numeri, ritenuti infausti, non furono più attribuiti a nessuna legione.
Va comunque detto che quella del Venerdì 17 è una superstizione tipicamente italiana. Una simile tradizione si riscontra in diversi Paesi nei confronti del numero 13: gli anglosassoni sono infatti terrorizzati dal venerdì 13, mentre Spagna, Grecia e Sudamerica tramano quando il calendario segna martedì 13.
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