Politica"Polis", ultimatum a Messina e Cirielli

"Polis", ultimatum a Messina e Cirielli

Inserito da Ida Amabile (admin), lunedì 3 ottobre 2005 00:00:00

Anche l'asse Baldi-Galdi, da tutti indicato fino a qualche giorno fa come la coppia vincente, è crollato. Una sola voce si è distinta dal coro: quella del leader di "Polis", Enzo Gallo, che ha sempre definito questa coppia come perdente. Ed ora, dott. Gallo, cosa succede? «Prima di rispondere alla sua domanda, mi permetta di ricordare un mio carissimo amico di tante battaglie politiche, passato a miglior vita: Rigoletto Maraschino. Mi è difficile ricordarlo in poche righe, perché sono stato con lui da sempre amico, da quando arrivai, giovanissimo, nella Democrazia Cristiana. Ed in quel partito abbiamo condiviso lunghissimi anni di militanza e di responsabilità che la DC ci aveva affidato, superando momenti duri quando, come assessori, fummo costretti a gestire il terremoto del 1980. Ma Rigoletto Maraschino, anche se era un autodidatta, era un grande uomo di partito ed un grande uomo di azione, vicinissimo alla gente. Ho perso un grande amico e la città, credo, abbia perso quel "piccolo grande uomo", come amavo definirlo...ciao. Per tornare alla sua domanda, innanzitutto spero che le considerazioni esternate col cuore, e veritiere nei confronti di un uomo come Maraschino, facciano riflettere chi fa politica o si accinge a farla. Lei mi parlava del fallimento dell'asse Baldi-Galdi, riconoscendomi il merito di essere stato l'unico a dichiarare che questo accoppiamento aveva solo il difetto e la responsabilità di aver mandato a casa, anzitempo, un'Amministrazione. Altri politici, invece, indicavano gli stessi come i vincitori delle prossime amministrative. La verità è che non c'è rottura sostanziale tra i due, ma che tale è avvenuta perché la gente ci segue ed ha fatto capire a Giovanni Baldi che non aveva più potere elettorale. Lo dico con dispiacere perché "Polis" ha contribuito enormemente al successo elettorale alle Regionali dello stesso Baldi. Come dico a Galdi, ora che si trova senza patria e senza destino, che le sue aperture forzate, che possono anche essere condivise su alcuni punti per quanto attiene il Salerno-Centrismo, riferito a Gravagnuolo, ma di cui ho parlato prima io, non ci interessano più di tanto, per il momento... Ma ho avvertito più volte anche Messina e Cirielli di prendere una posizione netta e di convocare i partiti e la civica del centrodestra, quale è "Polis", al più presto, per definire le regole ed i programmi sui quali, pare, ci siano convergenze. Ma a tutt'oggi ciò non è avvenuto e questa è l'ultima volta che lo facciamo. E siccome siamo abituati a parlare chiaramente ai nostri concittadini, diciamo fin da adesso che non può esistere un centrodestra che vada alle amministrative con una tipologia di composizione e che poi possa, ad un eventuale ballottaggio, recuperare Baldi o parte dell'Udc, che si sono resi responsabili di questo scempio politico. Se ciò dovesse accadere, noi non saremmo d'accordo: vogliamo sapere ciò che avverrà prima, durante e dopo le elezioni. Questo per il rispetto che meritiamo, per la nostra dignità e per i doveri che abbiamo nei confronti dei cittadini, i quali, e lo dico senza presunzione, ci seguono ed hanno determinato queste frizioni. Ma noi ai balletti ed ai pentimenti postumi non siamo abituati, non per livore personale, né, tantomeno, perché non riusciamo a capire che in politica ci può essere l'arte della mediazione e del compromesso pur di ottenere una vittoria, ma noi non siamo persone da compromessi. Non ci interessa una vittoria attraverso la nostra faccia che possa ripetere le sceneggiate politiche che si sono verificate. Ma vogliamo che Cava sia rappresentata da politici degni di tal nome, pronti al servizio della città, con regole che non vanno neanche scritte, ma che dovrebbero appartenere alla dignità dell'uomo prima e del politico poi. Un discorso a parte, poi, faremo per le candidature alle politiche. Chiudo dicendo che, se non dovessimo avere risposte serie in tempi brevissimi, noi siamo pronti a creare scenari politici inimmaginabili pur di salvare la città».