PoliticaPetrillo racconta la crisi

Petrillo racconta la crisi

Inserito da (admin), venerdì 3 dicembre 2004 00:00:00

Pasquale Petrillo, ex capostaff del sindaco Messina, delegato da Tonino Cuomo a seguire la complessa vicenda politico-amministrativa di Cava, dopo il "Messina bis" esamina la lunga telenovela. La crisi del centrodestra è risolta? «In parte. Restano dei dettagli, ma soprattutto bisogna dare esecuzione all'accordo politico, al Bilancio di previsione ed all'istituzione delle Circoscrizioni. Quello che più mi preoccupa è ristabilire un clima di fiducia e collaborazione nella coalizione e di collegialità tra sindaco, assessori, consiglieri e partiti». E Forza Italia? «È la questione più spinosa. Occorre lavorare per sanare le fratture interne ed organizzare il partito sul territorio. Non sarà facile, ma bisogna tentare». C'è chi ritiene che Forza Italia, perdendo qualche consigliere, sarebbe più governabile. «È un modo sbagliato di porre la questione. Il problema è di regole e di ruoli. In questi tre anni è avvenuto di tutto ed in maniera confusa. Oggi occorre che l'adesione a Forza Italia avvenga esclusivamente su contenuti ideali e programmatici, senza mortificare la dialettica interna. Chi non è d'accordo vada via». Sta parlando da coordinatore cittadino? «Non ho questa ambizione almeno da un anno. La cosa non mi entusiasma, ma non mi tiro indietro, pur sapendo che oggi sarebbe un peso». Quali le ragioni della crisi? «Le divisioni già maturate in campagna elettorale. Il progetto era fondato sull'intesa tra uomini. È mancato il patto politico tra i partiti. C'erano le sigle e non i partiti. Di qui le prime incomprensioni fra sindaco, assessori e consiglieri. Poi l'ingresso di An, che è stato il liquido di contrasto. Non ha provocato conflitti, ma ha contribuito a far affiorare limiti e contrapposizioni già presenti. Infine, sono saltati i rapporti personali ed è maturata la consapevolezza che mancava la politica e la mediazione dei partiti. Di qui la crisi». Un giudizio su questi tre anni? «Positivo. Messina ha lavorato con onestà, intelligenza, competenza ed amore. Abbiamo commesso degli errori, quali la scarsa attenzione alle frazioni, ma bisogna recuperare. Ora bisogna investire nell'innovazione tecnologica e nel coinvolgimento della gente». Messina sarà il prossimo candidato? «Per Forza Italia sì, ma a determinarlo dovrà essere proprio lui». La candidatura Galdi è definitivamente caduta? «Il sindaco lo si fa uno per volta. Galdi è una risorsa del centrodestra che va recuperata. In questo senso Messina è determinante. Gli avversari non si mettono da parte, ma si coinvolgono. Anche questa è politica».