PoliticaNatale senza stipendio per i ‘comunali'

Natale senza stipendio per i ‘comunali'

Inserito da La Città di Salerno (admin), mercoledì 11 dicembre 2002 00:00:00

Per i 480 dipendenti del Comune di Cava de' Tirreni sarà un Natale povero, all'insegna delle ristrettezze economiche determinate da uno stipendio ''congelato''. Colpa del mancato rispetto da parte del Comune del ''Patto di Stabilità'' previsto dal Governo. Per ora, le prime vittime sono i 480 dipendenti comunali. Ieri mattina è iniziata a circolare la direttiva, a firma del city manager del Comune di Cava, Enrico Violante, con la quale si annuncia il ritardo nel pagamento degli stipendi. La dodicesima mensilità, ovvero l'atteso stipendio del mese di dicembre 2002, sarà liquidata soltanto il 3 gennaio del 2003. Attenzione, però: è tutto perfettamente in regola, perché l'Amministrazione ha adottato alla lettera la legge che permette di pagare gli stipendi ai dipendenti di un Ente pubblico entro il quinto giorno del mese successivo, ma un tale provvedimento, proprio a ridosso delle festività natalizie, non era mai stato adottato. A dispetto di uno stipendio il cui pagamento viene prolungato al mese successivo, sarà tutto regolare, invece, per il pagamento della tredicesima. Il 18 dicembre, si legge sempre nella direttiva che ieri mattina girava dagli uffici di Palazzo di Città a quelli periferici e del Comando dei Vigili, si potrà passare regolarmente agli sportelli bancari per ritirare la tredicesima. Dati alla mano, i conti sono belli e fatti: i funzionari dell'Amministrazione comunale di Cava de' Tirreni, Polizia Municipale compresa, incasseranno nel corso dell'anno 2002 dodici mensilità, mentre nel 2003 verranno caricati sul bilancio comunale ben quattordici stipendi versati ai dipendenti. Un caso unico per il Comune di Cava, almeno nella sua storia recente, resosi necessario per l'applicazione del ''Patto di Stabilità'' ai bilanci delle Amministrazioni locali. Raffaele Farano, segretario salernitano del sindacato indipendente della Cisal, spiega: «L'Amministrazione comunale aveva bisogno di tagliare dalle voci della spese corrente la cifra di 860.000 euro. Tale somma, purtroppo, corrisponde esattamente al pagamento degli stipendi nel mese di dicembre dei dipendenti comunali». Farano è stato il primo tra i sindacalisti cittadini ad accorgersi della bomba stipendi ed a protestare. «L'Amministrazione comunale sa esattamente come la pensiamo in qualità di sindacato e come la pensano i lavoratori. Questo rinvio del pagamento dello stipendio di dicembre metterà in difficoltà molte famiglie, alcune delle quali sono composte da genitori entrambi dipendenti comunali. Pensate che queste famiglie a dicembre avranno come entrate solo le tredicesime, a dispetto di una serie di uscite notevoli per le festività natalizie. Una scelta impopolare, che poteva forse essere evitata attraverso una gestione diversa del patrimonio comunale. Le responsabilità di quello che sta accadendo non sono certo dei dipendenti comunali, ma di chi ha gestito male l'arrivo del Patto di Stabilità». Logica vuole che nel provvedimento di rinvio del pagamento rientri tutta la macchina comunale: dai "caschi bianchi" ai funzionari, dal sindaco agli assessori, dai dirigenti ai consulenti comunali. Al primo anno di legislatura, l'Amministrazione Messina ha subito sforato il Patto di Stabilità di quasi sette miliardi. Una situazione che ha causato una vittima illustre: l'ex assessore alle Finanze, Vincenzo Trapanese.