PoliticaMessina e Baldi separati in casa

Messina e Baldi separati in casa

Inserito da (admin), lunedì 17 ottobre 2005 00:00:00

Messina e Baldi separati in casa. Ma il popolo del centrodestra vuole il ricompattamento, condizione indispensabile per un ritorno al governo della città. E con forza lo hanno chiesto Gelsomino Pantuliano, segretario provinciale della Dc, Alfonso Laudato e Luigi Napoli, ma soprattutto la grande folla che ha gremito il salone dell'Hotel Maiorino. Una convention del centrodestra che non ha deluso gli organizzatori. «Sono andate in onda - afferma Laudato - le prove tecniche di un accordo che si troverà. Dopo il golpe di luglio, Messina e Baldi per la prima volta si sono trovati uno di fronte all'altro. Esistono ancora le distanze, ma abbiamo lanciato dei segnali forti. La ricomposizione deve avvenire su un patto con regole nuove, programmi e rispetto delle posizioni ed idee dei partner». Laudato sa che molti sono stati gli errori del passato e non lo nasconde: «Proviamo a ritornare a stare insieme, lo esigono la città ed il lavoro avviato». Sulla stessa lunghezza d'onda Luigi Napoli, coordinatore cittadino di An: «L'unità della Casa delle Libertà è un valore che non bisogna disperdere. Occorre solo saper ritrovare le coordinate giuste». Giovanni Baldi, però, frena l'entusiasmo e ripercorre la storia che ha portato ben 9 consiglieri a far sciogliere il parlamentino: «Era in crisi il rapporto con il sindaco, troppo spesso sordo alle istanze dei consiglieri, a loro volta espressione della gente. Una rottura che trasversalmente ha attraversato Fi, An e l'Udc. Oggi è tutto più difficile». Messina freme, ha a cuore la città ed il recupero del suo ruolo. Infiamma i presenti, che trovano difficoltà a comprendere le alchimie politiche. «Dobbiamo completare il lavoro iniziato e continuare a tracciare il futuro della città», avverte. Mentre Baldi indica che è il candidato dell'Udc e dei tanti che si riconoscono in lui, Messina parla da sindaco. «Siamo grati a Laudato per l'incontro tra Baldi e Messina. Rispettiamo le loro scelte, che sono legittime. Attendiamo di sederci ad un tavolo per decidere definitivamente», così Edmondo Cirielli. Anche se sa che, se dovesse essere costretto a scegliere, indicherebbe Messina.