Politica'Armenante e Faella non si toccano'

'Armenante e Faella non si toccano'

Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 19 ottobre 2001 00:00:00

Affonda l'iniziativa di An per una ricomposizione del quadro politico. Muore sul nascere il progetto di Alfonso Laudato di dare vita ad un raggruppamento di Centro. I diessini, domani sera a congresso per la conta, propongono Roberto Caliendo, già assessore della giunta Fiorillo, quale candidato alla segreteria. La maggioranza, Fi e Ccd, si blinda, mentre Alfredo Messina fa quadrato intorno ai due esterni Umberto Faella (nella foto in alto) ed Annamaria Armenante. «Mettere in discussione anche uno solo dei due significherebbe sconfessare le mie scelte - spiega il sindaco - La tenuta della maggioranza è salda. Con i coordinatori provinciali siamo stati chiari. Ora abbiamo il dovere di amministrare e di dar conto alla gente del consenso attribuitoci con atti concreti. Il contributo di altre forze, di altri uomini, è gradito, sempre che non vada a rompere quegli equilibri che abbiamo creato. Stiamo lavorando, alla fine la gratificazione verrà dal consenso dell'elettorato». Il Ccd, attraverso il leader Giovanni Baldi, ha espresso la fiducia piena negli impegni assunti dal sindaco, mentre per Forza Italia ha garantito lo stesso coordinatore provinciale Tonino Cuomo. Ma l'interrogativo che ci si pone è il seguente: se dovesse essere dato spazio ad An chi cederà il posto?

Gli interrogativi

«È un problema che oggi non esiste», si sussurra a Palazzo. Il messaggio del sindaco Messina acquieta tutte le fibrillazioni e l'agitarsi di assessori e aspiranti tali che temevano per il proprio scranno. Si spegne il progetto di Alfonso Laudato di dar vita ad un raggruppamento di centro. Francesco Ragni dei Democratici di Prodi, Enzo Passa (nella foto al centro) di Patto per Cava e Carmine Adinolfi del Ppi, coinvolti nell'operazione, smentiscono. Sono già tutti impegnati per la nascita della Margherita. «Diamo tempo al tempo - ribadisce Laudato - era un'iniziativa destinata a scuotere l'immobilismo politico per rendere attivo il contributo dei consiglieri ed il voto degli elettori. È sui fatti concreti e non sulle enunciazioni che inviterò gli amici a rivedere le loro posizioni». Ed intanto i diessini domani sera celebrano il congresso. Lo zoccolo duro - Calvanese, Mughini, Gravagnuolo, Di Munzio, Franco Prisco - del partito è per la mozione Fassino, mentre Armenante, Capuano e Musumeci sono per quella di Berlinguer. Uno scontro sul filo di lana, anche se alla fine dovrebbe prevalere la mozione Fassino. Per la segreteria del partito, dopo la rinuncia di Enzo Servalli (nella foto in basso) e le perplessità per la candidatura di Franco Prisco, sta prendendo quota quella di Roberto Caliendo. Gioca a suo favore non solo la lunga esperienza maturata come amministratore delle giunte Fiorillo, ma anche quella di partito alla guida del Pri negli anni '80.

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