Economia e TurismoSolito Napoli, solito squallore

Solito Napoli, solito squallore

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 1 ottobre 2001 00:00:00

A meno che non si voglia ironizzare che dopo tre sconfitte il Napoli è riuscito finalmente a non perdere una gara, c'è solo da dire che questa squadra non è all'altezza neppure di una «rassicurante» serie B. Colpa del club, che non dà ancora certezze e tranquillità? Sì, non v'è dubbio, anche questo ha un peso. Come ha un peso ancora maggiore la mancanza di un attaccante serio, vero, capace di far gol. Ma è vero pure che, una volta in campo, da qualsiasi squadra è lecito aspettarsi una giocata buona, un tiro che sia un tiro decente, una logica, un filo conduttore. Tutte cose che non appartengono a questo Napoli, che da due mesi e mezzo s'allena senza capire nulla. Senza produrre niente che non sia cattivo calcio e, peggio ancora, rassegnazione in campo e fuori. E, badate, ieri il Napoli non aveva di fronte né il Modena feroce, né l'Empoli che passa, comunque, per una buona squadra. No, neppure contro il Cagliari, anch'esso bastonato duro sino ad oggi, il Napoli è riuscito a far bella figura. Inorridito il pubblico, sempre più ridotto. E impassibile, invece, il signor Zeman, il quale di sicuro avrà ripensato a quando ha pagato per tutti in condizioni di gioco assai migliori. Ma tant'è. Cambiano i tempi, ma il Napoli rimane tale e quale. Anzi, va sempre peggio. Ieri a tratti ha toccato ancora una volta il fondo. Il suo peccato? Soprattutto l'incapacità di fare un tiro a rete, nonostante le promesse di un attacco a tre. Cosa che, invece, gli ha solo procurato qualche guaio sul contropiede di Suazo e Cammarata. Che in campo ci fosse l'ennesimo Napoli, raffazzonato in difesa ed anche in attacco, era già noto, ma che gira e volta, volta e gira poi venisse fuori la solita pochezza, beh, questo era solo nelle peggiori delle previsioni. Ed invece così è stato perché, nonostante le tre punte, la squadra ha giocato senza attacco. O, almeno, con una prima linea dove il solo Rastelli (nella foto al centro) ha provato a farsi rispettare. Sesa? Ancora una volta un corpo estraneo. Graffiedi? In verità non s'è capito perché sia stato preferito a Floro Flores, il quale avrebbe meritato almeno un altro esame. In ogni angolo del campo, insomma, il Napoli è stato poca cosa, ma là davanti s'è proprio superato. In novanta minuti, infatti, un solo tiro nello specchio della porta e, per giunta, firmato da Baccin. In questo conto breve c'è l'immagine del Napoli che soffre e fa soffrire. No, non sa attaccare e non sa fare gol, la squadra di De Canio. Cosicché gli va da gran signore quando trova avversari tipo ieri e la gara finisce zero a zero. Logico, così non si fa strada, così si resta indietro, ma in questo momento qual è l'alternativa, visto che sarebbe un guaio anche peggiore prendersela soltanto con l'allenatore? Problema di serenità, d'impegno totale, ma anche di qualità, infatti, quello napoletano. Anche se da parte sua - magari pensando che a Terni non ci saranno Sesa, Jankulovski e Husain impegnati con le rispettive nazionali - De Canio (nella foto in basso) farebbe bene a ripensare al suo disegno. O, almeno, a porsi una domanda. La seguente: qualità della squadra in bella vista, il Napoli può giocare con tre difensori e con tre punte? L'impressione è che la cosa non sia alla sua portata. Ad Empoli, ad esempio, giocando in altro modo (4-4-2), pur perdendo il Napoli andò meglio. Insomma, in attesa che in società vengano saldati «tutti» i conti, anche De Canio pretenda e ottenga dalla squadra un po' di più. Perché se è vero che tutte le colpe sono riconducibili a Corbelli e Ferlaino, è vero pure che poi in campo non ci vanno loro.

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