Economia e TurismoPari allo "Zaccheria", Cavese ultima e felice

Pari allo "Zaccheria", Cavese ultima e felice

Inserito da (admin), lunedì 7 dicembre 2009 00:00:00

Per Stringara due partite ed altrettanti punti. La Cavese è ultima, ma respira. Soprattutto, lo 0-0 conquistato a Foggia, in valore assoluto, va salutato con grande soddisfazione e fiducia per l’immediato futuro. L’avvio di gara è tutto del Foggia ed in almeno tre circostanze la Cavese rischia grosso, soprattutto perché le manca qualche copertura sulla mediana, mentre la difesa concede pericolosi spazi negli uno contro uno.

Già al 2’, su una punizione del pericoloso Di Roberto, il portiere Russo si esibisce in una respinta corta ed incerta, ma Burzigotti si avventa sul pallone e non riesce a imprimere forza. Al 5’ c’è uno sbandamento centrale a centrocampo degli ospiti, tanto che Goretti pesca con un lancio in verticale Caraccio, solissimo davanti a Russo: l’argentino si impappina e l’estremo difensore si riscatta con ottima scelta di tempo. Al 19’ c’è una punizione di Micco dalla destra sulla quale Russo rimedia coi pugni in calcio d’angolo. Nella seconda parte del primo tempo gli aquilotti passano ad un copertissimo 5-3-2, facendo di necessità virtù.

Nella ripresa, in apertura, c’è la migliore palla gol dell’intero match, che capita sul piede di Schetter, sia pure in modo rocambolesco. L’attaccante campano, in fuorigioco di rientro, si disinteressa di un lancio sbagliato proveniente dal centrocampo, ma un intervento errato all’indietro di Velardi lo rimette in azione e così, all’improvviso, si ritrova da solo davanti a Bindi: nonostante abbia il tempo di sistemarsi il pallone, però, Schetter non riesce a piazzarlo lontano dalla portata del portiere e si fa respingere la conclusione col piede dall’estremo difensore foggiano.

Poco dopo, la botta centrale dello stesso Schetter su punizione (9’) è bloccata sulla linea di porta in due tempi da Bindi, che chiude il positivo avvio della Cavese. Il Foggia riprende il suo assalto. Ma è una pressione sterile, sconclusionata. La Maginot della Cavese regge bene. Il Foggia si fa vedere solo con un paio di tentativi a cavallo del primo quarto d’ora: al 12’ con Di Roberto, che si incunea in area e spara alto su invito filtrante di Salgado ed al 14’ con una pericolosa punizione di poco alta di Salgado.

Poi la gara va spegnendosi, con il Foggia incapace di entrare in area e la Cavese che controlla la situazione e si accontenta. Gli ultimi fuochi da una parte e dall’altra sul finire della sfida, con una bella punizione a fil di palo di Schetter (39’) ed un tiro da fuori al volo, lento, di D’Amico (41’), che Russo blocca con sicurezza. Per la Cavese è un buon pareggio, nonostante l’ultimo posto in graduatoria.

Stringara soddisfatto: «Bravi i ragazzi. Rimonta salvezza? Un passo alla volta»

Tanto ottimismo dopo il prezioso pareggio sul campo del Foggia. E’ questo lo stato d’animo della Cavese, che non si butta giù per l’ultimo posto in classifica, ma guarda al futuro con grande fiducia. In sala stampa il presidente Antonio Fariello appare addirittura raggiante: «Questa è la Cavese che ci piace, se continueremo a giocare così ci salveremo certamente. Non si fa risultato su un terreno difficile come quello dello “Zaccheria” se non si tira fuori il carattere. La Cavese l’ha fatto, perciò rendiamo merito al cuore dei ragazzi e portiamoci a casa un punto pesantissimo».

Anche l’allenatore Paolo Stringara appare soddisfatto: «Ai ragazzi posso solo rivolgere i miei complimenti, perché hanno svolto la partita che serviva e controllato un Foggia temibilissimo, reduce da successi interni larghi ed importanti come quelli su Rimini e Portogruaro». La classifica, però, dice che la Cavese è da sola sul fondo. «Bisogna rimontare un po’ alla volta, perché la salvezza è una corsa a tappe e la classifica è cortissima: in pochi punti ci sono tante squadre, perciò possiamo rimettere le cose a posto».

Le cose a posto le ha rimesse proprio Stringara, che dopo neanche un quarto d’ora non ha esitato a rivoltare la Cavese come un calzino, stravolgendo l’iniziale assetto tattico. «Eravamo partiti col 4-3-3, ma soffrivamo perché l’attaccante Di Roberto era a dir poco devastante. Così ho accentrato Nocerino e richiamato sulla fascia sinistra Bacchiocchi, molto abile, passando al 5-3-2. Non me ne vergogno: pur di fare risultato, sono pronto anche a mettere 10 giocatori sulla linea di porta».

E pensare che all’inizio del secondo tempo Schetter ha avuto sul piede pure l’occasione di una vittoria che sarebbe stata clamorosa. «Mi sono ritrovato il pallone sul piede, quando pensavo di essere finito in fuorigioco, ma me l’aveva passata un avversario ed era tutto regolare - dice il giocatore - Me la sono aggiustata e sono riuscito ugualmente a tirare: a quel punto è stato molto bravo il portiere del Foggia a parare con una gamba ed a bloccare il pallone. Comunque, abbiamo disputato una grande prova, soffrendo e tenendo il campo come si doveva».

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