Economia e TurismoOra il Napoli vende i suoi gioielli

Ora il Napoli vende i suoi gioielli

Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 16 gennaio 2002 00:00:00

Chi è in questo momento l'avversario più infìdo e più determinato degli azzurri? L'Ancona da affrontare lunedì? Il Como che farà di tutto per non mollare quel suo quarto posto? Macché. Il «nemico» più insidioso De Canio (nella foto in alto) ce l'ha in casa. Sì, il nemico è la società coi suoi litigi, con le sue divisioni e con la sua cassa desolatamente sotto zero. Un esempio che spiega come vanno le cose tra chi punta alla promozione? Bene: il Como, che colpito da improvviso benessere non vuole rinunciare a quel suo sogno, preoccupato dagli ultimi deludenti risultati, sta per trasferire Nicolino Caccia in riva al lago; il Napoli, invece, per nulla motivato dal felice momento della squadra, preoccupato da debiti e bilanci, non fa mistero d'essere in attesa di proposte interessanti per dire addio a qualche suo giocatore. «Determinante» o «non determinante» non fa differenza. O forse sì, visto che l'abilità di un club non sta certo nel vendere chi ha miglior mercato, bensì chi «avanza» in campo e chi «pesa» inutilmente sulle uscite? Insomma, il Napoli sarebbe un mostro del mercato se riuscisse a ricavare pacchi d'euro per Alessi o per Saber, per Sesa o (potendo) per Moriero; per Troise o per Husain, e sarebbe addirittura da medaglia d'oro se in questo momento trovasse amatori anche per Quadrini e per Cristiano. Ma, se «andranno», vedrete, le cose «andranno» in ben altro modo. Logico, infatti, che richieste serie e magari pure ricche arrivino per chi ha più presenze e migliori rendimenti. Di qui la rabbia e la preoccupazione del popolo napoletano del pallone. «Corbelli e Ferlaino - spiega Massimo Carpino, portavoce della protesta più ampia e più civile - stanno portando il Napoli allo sfascio. Adesso hanno avuto un'altra bella idea: vendere i migliori. Ma noi non assisteremo fermi e muti all'ennesima distruzione della squadra. Ci faremo sentire, in maniera sempre non violenta ma massiccia, e la nostra protesta andrà avanti sino a quando Corbelli e Ferlaino non ci daranno la buona notizia del loro addio alla squadra». In breve, il rischio, la preoccupazione è che in nome delle proprie miserie il Napoli dica addio a Baccin o Vidigal, a Bocchetti o Jankulovski, a Montezine o Stellone (nella foto al centro), richiesto ieri a Ferlaino dall'Udinese in cambio di 18 miliardi. E non cambierebbe nulla se quest'addio messo per iscritto ora avvenisse - come da richiesta - a fine stagione. Sarebbe, infatti, la conferma dell'assenza di progetti, di futuro e servirebbe solo a dare continuità a quella devastante opera di immiserimento tecnico in atto da dieci anni. Il rischio, dunque, è serio. Al punto che il Napoli potrebbe finire col sacrificare le sue chance di promozione sull'altare di conti maledettamente in rosso e di contrasti che ancor più maledettamente l'hanno allontanato da una ricapitalizzazione alla quale non doveva, non poteva sottrarsi in alcun modo. E non confortano, purtroppo, le assicurazioni date dalla società a De Canio circa la non partenza di chi, più d'altri, sta dando corpo e luce alle speranze. Troppe promesse, infatti, sono rimaste tali e, poi, sarebbe tutta da verificare la resistenza della società al richiamo del danaro fresco. Nulla è cambiato, dunque. Tant'è che ancora oggi come dieci anni, il Napoli è una sorta di vetrina che espone il suo prodotto e che spera di trovar clienti che la salvino dai guai. Ma in giro c'è poca gente in grado di pagare e, chissà se per fortuna o per sfortuna, il Napoli è riuscito anche a giocarsi un sacco di amicizie buone e antiche. Il che vuol dire che se il mercato non rendesse nulla il Napoli avrebbe solo due strade da seguire: quella che porta alla ricapitalizzazione e quella che, invece, porta in tribunale.

Mercato

Roberto Stellone. 9 reti in campionato. È l'uomo della provvidenza per il Napoli, ma è l'uomo-mercato e oltre all'Udinese c'è anche la Lazio lo cerca con insistenza: entrambe sarebbero disposte a pagarlo adesso per averlo a fine stagione.

Josè Vidigal. Superati i problemi fisici è rientrato nel gruppo regalando solidità al centrocampo e giocate d'autore. Ma il giocatore ha voglia di andare via, vuol ritrovare un posto nella nazionale del Portogallo per andare ai mondiali e sa che in serie B la vetrina è scadente. Potrebbe tornare allo Sporting dal quale è partito due anni fa.

Marek Jankulovski(nella foto in basso). Giovane e in continua crescita, sembrava che molti club italiani lo cercassero (Juventus in testa) ma poi non se ne è fatto nulla e le proposte più concrete sono arrivate dall'Inghilterra: il West Ham di Paolo di Canio farebbe follie per averlo.

Antonio Bocchetti. Il Chievo pressa con insistenza ma sulle sua tracce ci sono anche l'Udinese e il Bologna. In questa stagione ha anche segnato la prima rete da professionista, a Terni, favorendo la rimonta che poi portò al successo.