Economia e TurismoLa felicità ritrovata di Bigica

La felicità ritrovata di Bigica

Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 18 ottobre 2001 00:00:00

A parte la difesa e la capacità di mediani e difensori d'inventarsi bomber di giornata al posto d'attaccanti inesistenti, c'è un dato singolare in questo rilancio delle ambizioni azzurre: quello che il Napoli ha cominciato a funzionare in mezzo al campo quando la squadra s'è affidata ad una coppia di mediani tenuta di riserva. Certo, il campionato è lungo e complicato, inevitabilmente ci sarà tempo e posto per nuove rotazioni; intanto, però, Magoni e Bigica hanno soppiantato i nazionali Husain (nella foto in alto) e Jankulovski. Per Magoni non è una novità entrare e uscire dalla formazione; per Bigica, invece, c'è qualche motivo di soddisfazione in più. Per lui, infatti, più d'una sofferenza (fisica) e più d'una mortificazione nel confino tra le seconde linee. Ora il ritorno in prima squadra. In una squadra finalmente salda, compatta e vincente, soprattutto. Il ruolo? Quello di centromediano metodista. «Il mio ruolo - spiega Bigica - Quello in cui ho giocato sempre: ovvero, il vertice basso d'un centrocampo a tre oppure a cinque. Col Cittadella, poi, era studiato: dovevo, infatti, "prendere" quel centrocampista avanzato che all'occorrenza diventava quarta punta». E, infatti, Martusciello non ha visto palla. Ma non solo. Bigica (foto al centro) è stato essenziale nel successo azzurro, perché il suo piede, che è pure un buon piede, ha ispirato gran parte di quelle «ripartenze» che hanno fiaccato e vinto il Cittadella. «In settimana - spiega Bigica - De Canio aveva provato un sacco di soluzioni. In verità pensavo di non giocare affatto. Invece è arrivata la conferma. Sono felice, perché sto finalmente bene e perché ho la possibilità di ritagliarmi un po' di spazio in questa squadra. È il mio momento e me lo godo». Bene. Ed il Napoli? Può finalmente sorridere anche il Napoli? «Se "sorridere" vuol dire avere la possibilità di ricoprire un ruolo importante in questo campionato, beh, allora sì: si può avere qualche sorriso in più. Del resto, vincere a Terni e ripetersi in trasferta anche contro il Cittadella è segno di forza. Vuol dire che questa squadra ha dei valori. Il segreto? Nessun segreto, solo la realtà di un gruppo unito, che ha saputo trovare il modo ed il tempo giusti per tirarsi fuori dal pericolo di crisi e per cominciare un altro campionato».

Buone notizie per Vidigal e Stellone: in campo contro Bari o Crotone

Soddisfatto, Vidigal (nella foto in basso), alla fine del controllo fiorentino al ginocchio operato ben due volte. Accompagnato da Bruno Violante, ortopedico di fiducia del Napoli, il calciatore portoghese è stato visitato dal professor Aglietti, che è stato assai rassicurante. Il ginocchio, insomma, risponde bene alle sollecitazioni del lavoro in palestra, tant'è che dalla prossima settimana Vidigal potrà cominciare a lavorare finalmente con il gruppo. E la «reazione da campo» sarà un momento assai importante, perché darà anche una prima indicazione sui tempi di rientro in squadra.

Discorso, questo, che vale anche per Stellone. Sembrano avere gli stessi tempi di recupero, infatti, i due calciatori. Tant'è che, se tutto andrà per il verso giusto, è ipotizzabile un loro rientro, almeno part time, contro il Bari (4 novembre) o contro il Crotone (sette giorni dopo). In ripresa anche Rastelli: la sosta l'aiuterà a dimenticare la contrattura muscolare e quasi certamente De Canio l'avrà tra i disponibili contro la Sampdoria. Nulla da fare, invece, per Moriero, il quale ha bisogno ancora di qualche settimana per rimettersi dallo stiramento alla coscia destra. Infine, da rivedere nei prossimi giorni le condizioni di Villa, ancora alle prese con un forte dolore al torace.

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