Economia e TurismoIl Napoli prova a voltare pagina

Il Napoli prova a voltare pagina

Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 15 marzo 2002 00:00:00

Con Corbelli (nella foto in alto) imprigionato e, per colpa degli arresti, anche automaticamente sospeso come presidente, chi comanda ora nel Napoli? Chi prende decisioni? Chi firma atti, assegni e documenti, visto che era il solo presidente ad avere ogni potere? Società paralizzata, dunque? Sì, paralizzata. Ma, assicura Raffaele Russo, sedici anni di Napoli, una carriera che l'ha portato sino al ruolo di direttore generale e che operativamente oggi è il più alto in grado in società, sarà così per poco. «Sino a lunedì, poi tutto rientrerà nella normalità. Lunedì, infatti, si terrà l'Assemblea dei soci - spiega Russo - con all'ordine del giorno la nomina del nuovo Consiglio d'Amministrazione e del nuovo Collegio sindacale». E' certo che si terrà quest'assemblea? «Non vedo perché non dovrebbe essere così: è convocata da tempo e si farà. È importante che si faccia proprio perché in questo momento c'è un problema di rappresentanza». Lunedì, dunque, i nuovi amministratori, quindi anche il nuovo presidente. Sarà ancora Corbelli oppure il momento suggerirà decisioni alternative? «Intanto - dice il direttore generale - la speranza è che a quest'Assemblea, che apre un nuovo corso, possa partecipare anche Corbelli. Se così non fosse, comunque, Corbelli potrebbe essere confermato presidente e, poiché sospeso, potrebbe poi essere nominato un vicepresidente, al quale il Consiglio, anche solo temporaneamente, potrebbe delegare ogni potere». E potrebbe essere Naldi, questo vicepresidente delegato? «Non tocca a me dirlo o deciderlo. Cert'è, in questo breve momento di vacanza di poteri, Naldi (nel riquadro al centro), il quale nel club non ha ancora incarichi operativi, ma lunedì potrebbe averne, è stato ed è uno dei due punti di riferimento certi. L'altro è il dottor Tampalini, che, oltre ad essere tra i principali collaboratori di Corbelli, è anche il presidente del nostro Collegio sindacale». Intanto, l'arresto di Corbelli ha determinato contraccolpi? Insomma, intorno al Napoli un clima di nuova diffidenza? «Nient'affatto. I rapporti con i terzi, soprattutto con le banche ed i fornitori, sono rimasti intatti. Anzi, sono giunti in società numerosi attestati di solidarietà». Brutalmente, egregio direttore generale: chi assicurerà i pagamenti del prossimo stipendio a dipendenti e giocatori? «L'ultimo è stato regolarmente pagato l'8 marzo. C'è tempo sino all'8 aprile. C'è tempo perché nel Napoli tutto torni come prima». A meno che la Fallimentare non decida per un'amministrazione giudiziaria. In tal caso... «Questa della Fallimentare è una scadenza importante. Mi auguro, però, che i magistrati tengano nella giusta considerazione che molto è cambiato nei rapporti societari dal giorno del ricorso sino ad oggi. Allora c'erano oggettive condizioni negative. Ora, invece, la compagine azionaria è nuova, forte e compatta. Spero che i magistrati della Fallimentare tengano conto di questi cambiamenti. Io sono fiducioso».

LE PRIME SPINE

Ed ora, quale futuro attende il Napoli? È questo l'interrogativo che affligge tutti i tifosi napoletani. È vero, negli ultimi tempi c'è stato un progressivo allontanamento della gente dalla squadra, ma l'amore non può essere cancellato. Sono cento i superfedelissimi che hanno acquistato il biglietto per Napoli-Cittadella; sono milioni, invece, quelli che si preoccupano della sorte del club. Andrà in amministrazione giudiziaria? Fallirà? Riuscirà, almeno, ad iscriversi al prossimo campionato di B? Sarà Naldi a salvare il Napoli? I giornalisti che, da intervistatori, diventano intervistati dai tifosi; i calciatori che, anche se tentano di darsi un tono, continuano a lavorare non senza preoccupazione. Basta guardarli in volto: sono in silenzio stampa, ma cercano il conforto di una parola amica, rassicurante. Sul futuro loro e su quello della società. Non va trascurato un aspetto: questa squadra, dall'inizio della stagione, ha già dovuto affrontare e, spesso, superare momenti irti di ostacoli e di difficoltà. Troppo a lungo la squadra è riuscita ad estraniarsi, grazie anche al contributo di De Canio, dalle vicende societarie. Riuscirà a farlo ancora? Quest'ultima mazzata potrebbe risultare rovinosa. Al punto in cui si è arrivati, è davvero difficile essere sereni, ottimisti. Il partito dei pessimisti aumenta giorno dopo giorno. Simpatica la battuta dell'attore napoletano, Gino Rivieccio: «Tra tanti quadri falsi, l'unico, vero e reale, è quello del Napoli: il quadro della disperazione». Sì, perché c'è da scongiurare il rischio di un futuro peggiore. I calciatori aspettavano che fosse la società ad essere loro vicina dopo la batosta a Salerno. Adesso, lo scenario è cambiato. Spetta a loro essere solidali con il presidente, che vive giorni infernali in carcere. La squadra ha deciso di lavorare restando in silenzio, augurandosi di poter dedicare a Corbelli la vittoria contro il Cittadella. La squadra vuole battersi per dimostrare che non si è lasciata andare dopo la disfatta. Insomma, vuole dare un segnale forte al suo presidente. Un segnale l'ha già dato De Canio (nella foto in basso), che ha compiuto un gesto di grande umanità: il tecnico si è recato in via Filangieri ed ha parlato a lungo con i dipendenti di Telemarket: «Vi sono vicino. Sono a disposizione per ogni vostra esigenza». Un gesto molto apprezzato, un gesto che fornisce l'ennesima dimostrazione della sensibilità dell'uomo prima che dell'allenatore. Il mister continua il suo lavoro, cercando di nascondere le sue giuste e giustificate preoccupazioni. Anche ieri, allenamento per tutti gli azzurri disponibili. In infermeria soltanto Luppi, Artistico e Quadrini. In vista dell'incontro con il Cittadella, De Canio ha provato questa formazione: Mancini; Ametrano, Bonomi, Villa, Magoni; Alessi, Vidigal, Montezine, Jankulovski; Stellone, Rastelli. Sarà quella definitiva che affronterà la disperata pattuglia di Glerean? È originale l'utilizzazione sulla destra del mancino Alessi, poco considerato sinora, ed in coincidenza di altri due mancini, Montezine e Jankulovski. Probabilmente, abbiamo assistito soltanto ad un provino, durante il quale l'allenatore non ha risparmiato rimproveri per gli errori più banali, per le ingenuità che in partita sono costate punti pesantissimi. Gli azzurri si sono battuti con grande ardore, finanche Moriero, che ultimamente si è visto poco o niente. E pensare che il vero Moriero avrebbe potuto fare, più volte, la differenza. Peccato per lui, peccato, soprattutto, per il Napoli! Al di là dell'impegno di tutti, ci sono alcune scadenze che tengono con il fiato sospeso i tifosi. «Stavamo meglio quando stavamo peggio», sussurra qualcuno. Oggi, c'è il verdetto della Sezione Fallimentare del Tribunale, che potrebbe decidere l'amministrazione giudiziaria del club. Fosse così, verrebbero ritardati o addirittura azzerati altri impegni basilari per il futuro del Napoli. Impegni legati ai contratti di Pavarese, di De Canio e di Stellone, tutte trattative che Corbelli aveva già intavolato. Ora, tutto si è complicato maledettamente.