Economia e TurismoIl Napoli non può più sbagliare

Il Napoli non può più sbagliare

Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 28 febbraio 2002 00:00:00

Conti, tabelle, progetti, programmi. La serie A si raggiunge a quota 69, come fece il Venezia, quarto l'anno scorso? O può arrivare a 63, come accadde al Napoli di Novellino? Già, ma bisogna guardare soprattutto alle dirette concorrenti: quelle di quest'anno filano come un treno a quattro vagoni, si trascinano verso l'alto, sicché diventa difficile far quadrare i conti trovando un posticino utile per gli azzurri.

Ed allora tutto si fa complicato. Inutile scervellarsi e fare programmi, impossibile trovare una via d'uscita scientifica al problema-promozione. Meglio sperare in un miracolo che faccia crollare d'improvviso le regine del torneo? Non sarebbe onorevole. Così bisogna dimenticare che il campionato è iniziato male, è necessario cancellare gli errori, annullare i problemi, far finta che tutto vada bene e tuffarsi nelle ultime tredici giornate come in apnea. È l'idea di Francesco Mancini (nella foto in alto), che, essendo portiere, sa come deviare in angolo i momenti difficili: «D'ora in poi saranno tutte finali per noi. Ed in una finale non esiste altro risultato che non sia la vittoria». Parole belle e grintose, ma non è facile per questo Napoli tentare lo sprint. Perché la squadra è questa e fa i conti ogni domenica con gli infortuni e le squalifiche; perché la concentrazione è difficile da mantenere per altri quattro mesi senza concedersi neppure un (normalissimo) momento di appannamento; perché ogni avversario avrà voglia di vincere; perché l'allenatore è ancora a caccia di quelle garanzie e di quell'appoggio che va cercando dall'estate di Brusson. Ed allora, per quale motivo bisognerebbe continuare a credere nella promozione? Ci pensa il solito Mancini a dare una risposta, che è contemporaneamente una dichiarazione d'amore al Napoli e di guerra al campionato: «Perché credere nella promozione? Per come siamo fatti noi giocatori, perché abbiamo voglia e grinta e necessità di vincere. Forse nelle ultime giornate non ci è riuscito quello che volevamo fare, ma ci abbiamo provato come matti. E continueremo a provarci fino all'ultima giornata». Ma intanto bisogna pensare alla prossima giornata, quella che porta al San Paolo la Ternana. E tutti a dire che l'avversario è "facile", che è battibile. Ci spera anche il portierone azzurro, ma premette: «Io dico che quella squadra è da rispettare: all'andata, nonostante tutto, ci mise in difficoltà, soprattutto con Miccoli». Già, la partita di andata a Terni. La gara che aprì le porte alla rinascita azzurra, allo sprint che ha riportato il Napoli verso l'alto, regalando nuove speranze di promozione: «Vero, proprio dalla partita contro la Ternana - ricorda finalmente con un sorriso Mancini - è iniziata la nostra riscossa». E viene voglia di pensare che la storia può ripetersi proprio ricominciando dalla Ternana: «Ma è vietato - taglia corto Franco Mancini - fare conti e tabelle. Attenzione, ripetere i 25 punti del girone di andata non servirebbe a niente. Abbiamo l'obbligo di fare molto di più, e forse nemmeno raggiungere quota 69 potrebbe portarci in serie A. L'unica possibilità è giocare ogni partita con la stessa intensità e provare a vincerne il più possibile. Alla fine della stagione guarderemo la classifica e scopriremo qual è il nostro reale valore».

Pavon si scusa: «Grave il mio errore a Cagliari»

Gli occhi conservano la grinta dei giorni in cui arrivò a Napoli esaltando la gente azzurra; il tono di voce, invece, è sommesso. Carlos Pavon, dopo aver regalato emozioni positive all'esordio, si ritrova a gestire il pessimo regalo fatto al Napoli al Sant'Elia. Sui piedi aveva la palla che avrebbe potuto chiudere la partita e l'ha sprecata: «Mi sento responsabile per Cagliari. So bene che avrei potuto e dovuto segnare in quel momento. Ma so altrettanto bene che il calcio è fatto di queste cose: un giocatore può sbagliare e certi errori condizionano una partita. Bisogna imparare a fare tesoro degli errori e guardare avanti. Adesso ho una voglia matta di fare gol, ne sento la necessità per cancellare il ricordo di Cagliari». Pavon sa d'aver deluso. Cerca di sdrammatizzare, pensa al futuro ed alle prossime partite «che sono tutte da vincere. Non so in che maniera, ma è necessario farlo». Ma non avanza pretese, non chiede spazio a tutti i costi: «Un posto prenotato fra i titolari? No, non esistono discorsi del genere nel calcio. Chi decide è l'allenatore ed è giusto che sia così. Un giocatore ha il dovere di allenarsi e farsi trovare pronto». Ma Pavon (nella foto in basso) avrebbe voglia di restare titolare fisso nel Napoli? «Che c'entra, quello è un desiderio di tutti i calciatori. Io, però, dico solo che chiunque andrà in campo, già da domenica prossima contro la Ternana, dovrà dare il massimo per centrare la vittoria. La promozione è ancora una missione possibile, dobbiamo provarci... e riuscirci».

Amichevole con i cinesi del Dalian

Appuntamento nel pomeriggio al San Paolo: alle ore 15 (porte aperte ai tifosi), la formazione azzurra affronterà in amichevole i cinesi del Dalian Sidelong, formazione neopromossa dalla serie B alla A che si trova in tournée in Italia. Proprio dalla formazione cinese (contro la quale ha giocato la scorsa settimana) la Salernitana ha preso in prova lo slavo Kukoc.

PER IL BILANCIO NUOVA IPOTESI: ISPEZIONE GIUDIZIARIA

Società in tensione: tutti aspettano il vedetto del giudice Abete, che al termine della Camera di Consiglio del 20 febbraio chiese almeno venti giorni prima di prendere una decisione. Si tratta di un provvedimento chiesto dai Pm Barruffo e Lettieri, che hanno attivato un 2409 (richiesta di amministrazione giudiziaria) al termine di una indagine sui conti del Napoli. Da quel giorno tutto tace e c'è attesa. Sembrava che le vie d'uscita potessero essere due: amministrazione giudiziaria o archiviazione. Ma spunta un'altra ipotesi, quella dell'ispezione giudiziaria. E c'è anche chi parla di un possibile slittamento della decisione: tutto spostato di sei mesi, il tempo per capire se la nuova gestione è in grado di cancellare il disavanzo e portare i conti in attivo. C'è attesa, quindi, per la prossima assemblea, convocata per il 18 marzo: è quella in cui, dopo aver accettato le dimissioni di amministratori e sindaci del gruppo Ferlaino, bisogna aprire le porte alla nuova società. Doveva essere una convocazione ordinaria per la nomina dei nuovi amministratori; è stata convocata, invece, anche un'assemblea straordinaria. Sulla Gazzetta Ufficiale del 25 febbraio Giorgio Corbelli convoca i soci per discutere ancora una volta dell'assemblea del 21 dicembre 2001 e anche sull'ultima, quella che ha aperto le porte alla ricapitalizzazione, oltre alla convocazione «ordinaria» per la nomina dei nuovi amministratori. Probabilmente, c'è una logica dietro alla convocazione di una nuova assemblea straordinaria, che non sembrava annunciata e che non pareva all'ordine del giorno delle nuove vicende societarie. Servirà sicuramente una nuova convocazione per la ricapitalizzazione; servirà a chiarire definitivamente che il Napoli vuol fare ordine tra i conti.