Economia e TurismoGioca il Napoli, quello vero

Gioca il Napoli, quello vero

Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 14 dicembre 2001 00:00:00

S'inizia parlando di calcio giocato, si finisce con il parlare poco della gara a Pistoia (e pure qui c'è il rischio neve) e di discutere molto del futuro del Napoli. Perché il Napoli potrà anche vincerla la gara con i toscani, potrà anche essere promosso in serie A, nonostante De Canio (nella foto in alto) continui a lavorare in un mare di precarietà e insicurezze, ma quale futuro potrà esserci in una società che si contraddistingue per i litigi, quando è già tempo di parlare di programmi per la prossima stagione? De Canio, è una vigilia senza dubbi di formazione? «No, ci sono. Per la prima volta, ho difficoltà di scelta perché in tanti meriterebbero di giocare». È una squadra che merita fiducia. «La merita per come lavora, ma da qui a pensare che possa vincere tutte le partite ce ne passa. A Pistoia puntiamo a fare il terzo risultato positivo. L'otterremo se non calerà la nostra tensione. Non bastano tecnica e tattica. Occorre armarsi dello stesso agonismo delle provinciali». Per fortuna, c'è Stellone in grande forma. «Le gare si vincono con attaccanti e fantasisti. Con i mediani ed i difensori, al massimo, non perdi la partita. Noi abbiamo dovuto recuperare in fretta e furia Stellone (nella foto al centro) e Vidigal. Vanno lodati entrambi per la professionalità con la quale hanno lavorato e agevolato il lavoro del professor Albarella che, nonostante tutto, fisicamente tiene al top tutta la squadra». Fuori del campo, è stata una settimana infernale. «Per quanto si tenti di rimanere estranei, posso, però, immaginare che un pizzico di preoccupazione ci sia nei calciatori. La situazione non è stata ancora chiarita. La partita più importante è quella che si gioca in società. Il futuro del Napoli è legato alla chiarezza. Debbono esserci strategie pronte e convincenti per la programmazione. Occorre che tutto venga risolto in breve per un serio progetto-Napoli, altrimenti si può anche risalire in A, ma, poi, si ridiscende». Lei sta già lavorando ad un suo progetto. «Penso a dare forza e certezze al presente». Non l'ammette, ma De Canio sta lavorando per dare le necessarie indicazioni per la prossima stagione. Non sa chi sarà a chiedergliele, ma lui ama farsi trovare pronto. Questione stadio: un danno giocare a Benevento. «Si avverte un senso di precarietà a Benevento. Il terreno è pessimo ed è più stretto. Ci manca il San Paolo (nella foto in basso). È anche un fatto di immagine per Napoli. Non si può chiedere solo e sempre ai calciatori di difenderla. Se Napoli deve pensare in grande, le strutture preposte agiscano. L'unico aspetto positivo in questa città è il comportamento della squadra. Non c'è polemica, è quello che penso ed è un dato oggettivo». Si accorge che lei non solo sta parlando da allenatore del Napoli, ma le sue parole sono quelle di un tifoso, di un napoletano? «Mi spiace che ciò trasparisca soltanto ora. Ho agito con questo spirito sin dal ritiro a Brusson».

I tifosi supplicano Stellone: "Riportaci in A"

«Mister, dove sta il bomber?», chiedono i tifosi a De Canio. È il più ricercato, è Stellone. Un plebiscito di consensi e di incitamenti per Roberto. Alla Stazione centrale, prima della partenza dell'Eurostar, è avvicinato da tanta gente. Gli chiedono autografi, si fanno... promettere altri gol. Asfissiante la preghiera: «Robè, riportaci in A». Lui sorride ed annuisce. Spera di andare in gol già stasera. Oggi, intanto, dovrebbero essere garantiti gli stipendi. I calciatori percepiranno quello di settembre, i dipendenti quello di novembre e la tredicesima.

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