Economia e TurismoDecreto 'Cura Italia': 600 euro per stagionali, autonomi e partite IVA

Decreto 'Cura Italia': 600 euro per stagionali, autonomi e partite IVA

Inserito da (redazioneip), mercoledì 18 marzo 2020 10:49:43

Lunedì scorso il Consiglio dei Ministri ha licenziato positivamente il decreto "Cura Italia", di aiuto alle famiglie, alle imprese e ai lavoratori che in questi giorni sono alle prese con la pandemia da coronavirus.

Il decreto mette sul piatto 25 miliardi, molti dei quali sul capitolo lavoro. Il primo intervento è la cassa integrazione, senza accordi sindacali, che sarà automatica e a cura dell'azienda. In altri termini, i datori di lavoro che sospendono o riducono l'attività a causa degli effetti collegati all'epidemia potranno presentare la domanda di cassa integrazione ordinaria per i propri lavoratori. Una facoltà che prescinderà dalle dimensioni dell'azienda, perché anche un solo dipendente a libro paga può essere messo in cassa integrazione.

Anche per le aziende che hanno già avviato processi di cassa integrazione sarà possibile fare ricorso a questo nuovo ammortizzatore sociale, che sostituirà il precedente per non più di 9 settimane. La copertura economica prevista, solo per il capitolo cassa integrazione, è di 3,2 miliardi di euro. Solo i lavoratori domestici, quindi badanti, colf e baby sitter, sono esclusi da questo intervento.

 

Indennità di 600 euro a marzo per lavoratori autonomi e stagionali

Ai lavoratori autonomi, ai professionisti, al mondo delle partite Iva e ai co.co.co il decreto riserva una indennità di 600 euro una tantum, solo per il mese di marzo. In pratica un benefit economico che li aiuti in questo periodo di chiusura e di mancato guadagno. Una indennità esentasse, cioè netta, che non farà reddito e non andrà dichiarata.

Stessa indennità anche ai commercianti e agli artigiani. Benefit da 600 euro anche ai lavoratori stagionali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro. Infine, indennizzo anche ai lavoratori agricoli a tempo determinato, ma solo a condizione che abbiano non meno di 50 giornate di lavoro effettuate.

Di 600 euro è anche il cosiddetto voucher baby sitter, anche questo provvedimento confermato dal decreto del governo. Una misura, questa, che ha l'obbiettivo di aiutare le famiglie i cui genitori continuano a lavorare e che hanno necessità di usufruire dei servizi della tata dal momento che le scuole e gli asili sono chiusi.

All'articolo 29 del decreto, l'indennità lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali.

Si legge testualmente:

"1) Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente disposizione, non titolari di pensione e non titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data di entrata in vigore della presente disposizione, è riconosciuta un'indennità, per il mese di marzo, pari a 600 euro. L'indennità di cui al presente articolo non concorre alla formazione del reddito ai sensi del decreto del presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917

2) L'indennità di cui al presente articolo è erogata dall'INPS, previa domanda, nel limite di spesa complessivo di 103,8 milioni di euro per l'anno 2020. L'INPS prevede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa e comunica i risultati di tale attività al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al ministero dell'economia e delle finanze. Qualora dal predetto monitoraggio emerga il verificarsi scostamenti, anche in via prospettica, rispetto al predetto limite di spesa, non possono essere adottati altri provvedimenti concessori.

3) Alla copertura degli oneri previsti dal presente articolo si provvede ai sensi dell'articolo 126".

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