Economia e TurismoCavese, la vittoria è un tabù

Cavese, la vittoria è un tabù

Inserito da (admin), lunedì 1 ottobre 2012 00:00:00

La Cavese di oggi non riesce proprio a vincere. Malgrado abbia offerto una prestazione di cuore creando molte occasioni da gol, i metelliani, pur giocando in casa davanti a oltre un migliaio di sostenitori speranzosi, hanno conquistato un solo punto. Il confronto è stato equilibrato con altre opportunità da rete non trasformate, da una parte e dall’altra, al di là dei due calci di rigore concretizzati.

Ed a fine partita sono partite soprattutto dalla tribuna le critiche a mister Volpi ed al presidente Montella: le ore per il tecnico sulla panchina sembrano davvero contate, oggi la decisione. Inizia benissimo la Cavese: al 2’ Alfano si ritrova da solo in area paternese e tira, la palla scheggia il palo esterno. Rispondono i siciliani al 10’ con Mandarano che fallisce da buona posizione. Sciupa un’azione incredibile Ragosta al 13’: l’ex sarnese, anziché tirare in porta cerca un assist improbabile per Ercolano che non può arrivare all’appuntamento. Tre minuti più tardi De Rosa coglie la traversa su punizione, poi i metelliani affidano la palla a Langella il quale da quaranta metri costringe Di Benedetto in angolo.

Mister Volpi perde poi il regista Serrapica, sostituito nel ruolo con il giovane Pistone, ma alla mezz’ora i paternesi fruiscono del primo rigore: su azione da calcio piazzato la palla sbatte sul braccio di un aquilotto e l’arbitro fischia a favore del Comprensorio Normanno: Savanarola dal dischetto non fallisce. I metelliani assediano i siciliani fino alla fine del recupero: i loro sforzi verranno premiati, infatti all’ultimo secondo Ragosta è atterrato da Pasqualicchio in area. Ne nasce un altro rigore e De Rosa pareggia.

Nel secondo tempo i biancoblù spingono molto, forse troppo, tanto che il Comprensorio Normanno riesce anche a ripartire sulle fasce: De Luca salva dopo un errore difensivo prima di Bove e poi di Cerquetani. Poi Alfano ed Ercolano falliscono il gol in più di una circostanza con Di Benedetto che è pronto, ma è al 14’ che giunge la grande opportunità del vantaggio locale: Ragosta si procura un altro rigore costringendo al fallo in area Maimone, ma stavolta Claudio De Rosa dagli undici metri non angola a sufficienza e consente al portiere la respinta. De Luca salva il risultato poi al 19’ su Mastrolilli ed un minuto più tardi su La Marca, al 37’ c’è un tentativo di De Rosa che impegna Di Benedetto, ma allo scadere Savanarola, il migliore dei paternesi, coglie un palo.

Finisce 1-1 ed il bilancio della Cavese in casa rimane magro: due punti in tre partite giocate e ancora nessuna vittoria, un dato che potrebbe indurre la società a prendere decisioni drastiche. La posizione del tecnico Volpi è sempre più traballante. Già in settimana c’era stato una sorta di ultimatum da parte del club. Dopo il pareggio di ieri, la sensazione è che si procederà al cambio di panchina. Al momento le percentuali che resti Volpi sulla panchina metelliana sono ridotte davvero al lumicino. I tifosi non hanno gradito l’ennesimo punto casalingo e si attendono una sterzata da parte della società. In giornata tutto sarà ovviamente più chiaro.

Giugliano tuona: «Via l’allenatore»

Giuseppe Giugliano, intervenuto in sala stampa dopo la partita dopo una discussione con Gino Montella, ritiene prioritaria una svolta. Tommaso Volpi è sempre più sulla graticola. «Sono andato negli spogliatoi e ho invitato il mister a dimettersi. Non si è voluto dimettere ed io lo esonero - ha tuonato Giugliano - La squadra non segue più l’allenatore: non so se l’abbia mai seguito, e io ho visto millecinquecento persone con la stessa opinione. Poi ho notato una cosa: abbiamo diversi giovani che non sono all’altezza. In D non si vince con i sette over, si vince con i quattro under».

Montella, intervenuto anch’egli, appare preoccupato per le critiche ricevute. «Cava de’ Tirreni si deve compattare attorno alla Cavese. Faccio un appello agli amici del Città de la Cava della scorsa stagione affinché si avvicinino. Invito Di Marino a restare vicino a noi, perché ha fatto benissimo il presidente l’anno scorso. Peraltro io ho l’umiltà di dire che ho sbagliato il progetto tecnico, ma se ho commesso degli errori li ho fatti in buona fede». Panchina: Vincenzo Di Maio favorito su Mario Pietropinto.

Orlando Savarese

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