Economia e TurismoCavese, il futuro appeso ad un filo

Cavese, il futuro appeso ad un filo

Inserito da Andrea De Caro (admin), martedì 5 ottobre 2010 00:00:00

E’ la giornata decisiva: quella dell’assemblea straordinaria per effettuare la ricapitalizzazione della società biancoblù ed evitare, nuovamente, lo spettro del fallimento. Anzi, sarebbe più corretto usare il termine “allontanare”, poiché, se anche oggi tutto andrà liscio (e c’è il rischio che la ricapitalizzazione possa slittare di 40 ore, secondo voci piuttosto insistenti nella tarda serata di ieri, magari per cercare di allargare la compagine societaria), il pericolo fallimento si ripresenterà fra qualche mese, quando bisognerà di nuovo intervenire economicamente.

Infatti, l’assemblea di questo pomeriggio, prevista per le ore 17.00 presso lo studio del notaio Amato, è soltanto il secondo passo, dopo quello compiuto in extremis in estate, per consentire all’aquilotto di volare ancora. Ma assolutamente non è l’ultimo e definitivo. La strada è ancora lunga e, come appare ormai chiaro, tortuosa. Poiché attualmente nessuno dei vari soci del club di via Balzico ha la forza per risanare la situazione economica pregressa e dare anche le dovute garanzie per questa stagione. Tant’è che in molti già hanno fatto capire, chi tra le “righe”, chi dichiarandolo in maniera esplicita, di non poter partecipare alla ricapitalizzazione di questo pomeriggio. Lasciando il compito al solo socio che finora ha chiaramente detto di essere pronto a fare il suo dovere: Giuseppe Spatola.

L’ex patron del Benevento, assieme al gruppo che rappresenta, formato tra gli altri da Tanimi e Della Brenda, oltre ad aver richiesto la ricapitalizzazione, ha garantito di assolvere ai suoi compiti e di essere pronto a versare i 350mila euro utili per questa prima ricapitalizzazione. Cosa che oggi dovrebbe avvenire senza particolari problemi né sorprese. Visto che l’altra cordata guidata da Di Donato sembra essersi fatta da parte. Se poi oggi accadrà qualcosa d’inatteso, è difficile dirlo viste le premesse. Ma è ovvio che, se qualcuno volesse risolvere una volta per tutte la situazione e farsi carico di oneri ed onore da solo, la tifoseria non potrebbe che festeggiare.

Un’ipotesi, però, attualmente davvero poco credibile. Tanto che già da domani bisognerà iniziare a cercare forze “fresche” da affiancare alla nuova(?) società. Lo stesso Spatola, del resto, ha più volte ribadito che non è certo lui «il salvatore della patria» e che da solo non può «farsi carico di tutte le spese della Cavese. C’è bisogno di altri soci che vogliano affiancarmi in questa avventura e condividere il progetto appena iniziato». Insomma, per oggi la “toppa” dovrebbe essere messa, ma da domani le porte della società biancoblù resteranno sempre “aperte” per chiunque voglia contribuire ed avvicinarsi alla Cavese. La quale ha bisogno anche di altri imprenditori forti per poter far dormire sogni tranquilli ai propri tifosi.

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