Economia e Turismo«Brava Cavese, mai vista una gara così»

«Brava Cavese, mai vista una gara così»

Inserito da (admin), mercoledì 20 novembre 2013 00:00:00

Tra coloro che si sono divertiti ad assistere al grande secondo tempo della Cavese contro il Noto c’è anche il commentatore tecnico di RaiSport, Franco Peccenini. Secondo l’ex ds del Palermo sono stati bravi sia i giocatori che mister Chietti, per cui le soddisfazioni non mancheranno ai biancoblù.

Nel secondo tempo la Cavese ha dimostrato di essere la terza forza del campionato? «Sì, abbiamo visto una partita che ha entusiasmato gli spettatori allo stadio ed i telespettatori. Personalmente seguo gare di D da anni e non ricordo una partita entusiasmante come Cavese-Noto. Tra l’altro, ho assistito ad alcuni temi tattici importanti. È stata una partita che ha onorato lo sport e tutto il campionato di D».

Bella squadra la Cavese, bravo l’allenatore Chietti: è d’accordo? «In realtà mi ero permesso di dubitare delle due sostituzioni che ha effettuato ad inizio secondo tempo - Luigi Palumbo e Lamberti per Pisani e Manna - perché la Cavese era già in 10 e vi sarebbero stati dei rischi, anche perché poteva capitare un infortunio. Era un azzardo, ma alla luce del risultato finale e di quanto ha fatto la Cavese nel secondo tempo, devo dire che Chietti ha indovinato le mosse giuste, ridando spirito ad una squadra che nel primo tempo aveva lasciato a desiderare».

Tra i giocatori, chi ha visto meglio? «Probabilmente De Rosa è il valore aggiunto della squadra, anche se ha sbagliato un rigore. Al di là dell’episodio, è l’anima della Cavese».

Lei ha visto anche Akragas e Savoia: la Cavese se la può giocare? «Indubbiamente la Cavese del secondo tempo mi ha entusiasmato. Non avevo dubbi che avesse delle potenzialità, però non le aveva esplicitamente dimostrate nel primo tempo. Con l’apporto degli uomini migliori, credo che possa decisamente puntare alle posizioni di vertice, non sarebbe una sorpresa per nessuno».

Gli under, infine, come li ha visti? «Francamente non ho notato differenza tra i più giovani ed i giocatori che hanno più esperienza. Ciò significa che sono stati all’altezza dei più navigati».

Orlando Savarese

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