CronacaStuprò una 14enne, al via l'appello

Stuprò una 14enne, al via l'appello

Inserito da (admin), martedì 20 maggio 2003 00:00:00

Il commerciante e la studentessa bene. Ritorna alla ribalta, dopo quasi 10 anni, lo scandalo sul presunto stupro di cui sarebbe stata vittima una ragazzina di 14 anni nel lontano 1994. Accusato ed accusatrice, due persone ben note a Cava. E l'intera città, all'epoca dei fatti, si divise su una storia dai risvolti oscuri ed inquietanti. Questa mattina, i giudici della Corte d'Appello interrogheranno la ragazza, ormai maggiorenne, ed il medico che, nel corso delle prime indagini, era stato nominato consulente dalla Procura. Si riapre, così, il processo d'appello nei confronti del giovane commerciante cavese, che fu condannato in primo grado, nel maggio del 1999, a 4 anni e 6 mesi per presunta violenza carnale. Presente all'udienza anche la parte civile, rappresentata dall'avvocato Alfonso Senatore. Il commerciante, difeso dall'avvocato Andrea Antonio Dalia, era già ricomparso in aula il 4 dicembre scorso. L'udienza fu rinviata, su richiesta della difesa, per far deporre la ragazza ed il consulente. La vicenda risale al 1994. All'epoca la giovane studentessa, figlia di un noto professionista cavese, aveva 14 anni. A sconvolgere la sua tranquilla esistenza di adolescente un'aggressione che, secondo la denuncia presentata dal padre della ragazza ai Carabinieri, sarebbe stata messa in opera dal commerciante. Scattarono, così, le prime indagini. Alcuni mesi più tardi, nell'inverno del 1995, i fatti si ripeterono. Stavolta, all'accusa di violenza si aggiunse quella di stupro. In un primo momento, la ragazza non rivelò l'accaduto. Furono le sue compagne di classe, venute a conoscenza del presunto stupro, a convincerla a confessare il nome del suo violentatore. Partì, così, la nuova denuncia nei confronti del giovane commerciante, che venne fermato ed arrestato. Dopo alcuni mesi, prese il via il processo, che ha visto dapprima la costituzione di parte civile dei genitori della ragazza, rappresentata dall'avvocato Alfonso Senatore, e poi della vittima. La difesa, invece, rappresentata dall'avvocato Dalia, contò sulla testimonianza dei familiari e di un gruppo di amici dell'imputato. Una difesa strenua: il ragazzo era innocente, le accuse false e frutto di una pura invenzione. Anche la città, sconvolta dalla terribile storia, si divise. Alla fine del processo, la sentenza di primo grado diede ragione all'accusa: il commerciante fu condannato a 4 anni e 6 mesi. Oggi il giovane ritorna in aula per essere processato dai giudici della Corte d'Appello.