CronacaSanpietrini, il Pd "bacchetta" Galdi

Sanpietrini, il Pd "bacchetta" Galdi

Inserito da (admin), giovedì 12 agosto 2010 00:00:00

Lettera aperta da parte del gruppo consiliare del Partito Democratico metelliano al sindaco Galdi sulla querelle sanpietrini. Leggiamola insieme:

«Sindaco, le inviamo una lettera allo scopo di ingenerare in lei e negli altri membri della sua Giunta un dubbio e cioè: state davvero facendo tutto quello che potete per salvare l’identità storico-culturale del nostro Comune?

Tale dubbio si consolida a seguito della balorda idea di voler rimpinguare le casse del nostro Comune tramite l’alienazione di migliaia di metri quadri di storici sanpietrini. Le gridiamo il nostro dispiacere per tale scelta semplicemente perché amiamo la nostra città e come noi tanti nostri concittadini. Perché siamo tutti attenti alla sua storia, alla sua lenta e costante evoluzione in città di riferimento per tutto il territorio, per il suo essere città d’arte, città elegante, città ricca di storia.

Ebbene, gran parte di tale ricchezza deriva anche dall’aver, in tempi lontanissimi, avuto l’ardire di lastricare le nostre strade principali con materiali di grande pregio architettonico, oltre che versatilità d’uso. Lo dimostra il valore da Lei attribuito a tale operazione di alienazione di un bene storico. I suoi predecessori dei secoli passati avevano orizzonti temporali di lunga veduta, svincolati da meri riscontri personalistici per fini propagandistici; intendevano il salvaguardare il bene comune come la massima espressione dimostrata di amore per le proprie origini.

Il “sanpietrino” è parte integrante di una cultura storica, di una cultura del bello. Il solo pensiero di veder trasformata Cava in una liscia distesa di asfalto ci fa piangere il cuore. Gli ultimi pezzi di storia di Cava stanno per essere conquistati dalla modernità spicciola e degradante: il manto stradale composto da sanpietrini, che ricordavano un passato fatto di glorie e conferivano alla città un fascino romantico, sarà ricoperto da una colata di asfalto, una delizia per scorrere velocemente con automobili e motociclette, ma che, di certo, non avrà lunga vita. Cancellarli completamente, però, non si può, ed il centro dovrebbe essere il migliore rappresentante di questo pezzo di storia. L’antica pavimentazione va tutelata e difesa come un bene storico ed architettonico.

La Sua scelta, ci permetta di sottolinearlo con forza, è un grande errore non solo perché distrugge secoli di storia e testimonianze di intere generazioni, ma è un assurdo anche da un punto di vista tecnico-manutentivo. Si possono capire i problemi dei “centauri” sulla difficoltà e la pericolosità del transitare sopra questi quadrotti di basalto. Ma la stessa insidia che dà il sanpietrino disconnesso è ricorrente anche in un tombino al di sotto del livello della strada, in un rattoppo di asfalto fatto male.

E poi dicono che il sanpietrino è di difficile manutenzione: ma se sono stati posti 200 anni fa... ci sembra che di manutenzione ne necessitino poca. Ma dura di più una strada di sanpietrini con avvallamenti una volta ogni 100 anni, o una colata di asfalto che d’estate si spacca, e con la pioggia crea profonde e pittoresche voragini? Solo recentemente sono stati completati i lavori di riqualificazione di strade che delimitano il centro storico utilizzando il vecchio sanpietrino, Via Bassi, Via Corradino Biagi, Via Alfieri. Il risultato è strabiliantemente bello non solo a vedersi, ma anche a percorrerle.

Ci consenta di esprimerle una provocazione: è disposto ad apporre il suo nome ad imperitura memoria inciso su di una grande lastra di marmo posta ben evidente in Piazza Municipio, nella quale si elogierà la sua decisione di porre fine a quel po’ che ancora resta di quella Cava di cui si andava tanto fieri? Mediti Sindaco, la invitiamo a farlo con coscienza».

Gruppo consiliare Partito Democratico - Vincenzo Servalli, Pasquale Scarlino, Nunzio Senatore

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