CronacaRiorganizzazione rete scolastica, anche il I Circolo sul piede di guerra

Riorganizzazione rete scolastica, anche il I Circolo sul piede di guerra

Inserito da (admin), lunedì 21 gennaio 2013 00:00:00

La Dirigente Scolastica Ester Cherri, su mandato del Consiglio del 1° Circolo Didattico di Cava de’ Tirreni (delibera n. 1 della seduta del 17 gennaio 2013), ha chiesto al Sindaco di Cava ed all’assessore alla Pubblica istruzione la revoca della delibera della Giunta Comunale n. 000459 del 20/12/12 “Proposta del Comune di Cava de’Tirreni di piano di razionalizzazione per la programmazione dell’offerta formativa scolastica e per l’organizzazione della rete scolastica A. sc. 2013/14”, con le seguenti motivazioni:

1) La delibera appare viziata nella forma in quanto non è stato chiesto il parere, obbligatorio seppur non vincolante, ai Consigli di Circolo e d’Istituto delle scuole del territorio della città di Cava de’ Tirreni, in questo non recependo quanto prescritto dall’Assessore all’Istruzione della Regione Campania, Prof. Avv. C. Miraglia, che con la deliberazione 669 del 24 novembre 2012 raccomandava “le operazioni di dimensionamento saranno predisposte da Comuni e Province mediante un sistema di consultazione con le istituzioni scolastiche”. Le istituzioni scolastiche sono state convocate in data 5 novembre 2012 ad un tavolo dal quale non sono usciti criteri, ma solo opinioni e consigli/proposte. È stata successivamente inviata alle scuole, il 6 dicembre, una bozza di piano sul quale avviare la discussione (1ª proposta), con invito ad esprimere il parere dei Consigli delle istituzioni entro il giorno 12 dicembre 2012. I Consigli che si sono espressi hanno poi scoperto che il piano nel frattempo era stato cambiato ed al tavolo che riuniva tutti i dirigenti scolastici in data 13 dicembre 2012 è stata portata una proposta diversa (2ª proposta), che è stata modificata in quella sede (3ª proposta), per poi essere approvata in Giunta in un’altra versione (4ª proposta), che è tornata alle scuole senza richiesta di ulteriore parere.

2) Questa scuola ritiene che il piano proposto non rispetti i principi della buona amministrazione, in particolare i principi dell’equità e dell’imparzialità, in quanto per sanare le situazioni degli istituti sottodimensionati adotta una strategia che penalizza gli istituti già dimensionati nell’anno scolastico in corso. Questo non ottempera a quanto raccomandato dall’assessore regionale, che in una sua circolare, inviata agli assessori provinciali delle cinque province campane, Prot. n. 1656 del 14 dicembre 2012, “Dimensionamento della rete scolastica a.s. 2012/2013”, molto saggiamente al punto 5 dice che “per garantire la continuità didattica degli alunni e problemi logistici alle famiglie sono da evitare assolutamente spacchettamenti delle autonomie normodimensionate nell’anno scolastico 2012/2013”. In particolare, per il 1° Circolo, lo spacchettamento comporterà la necessità di integrare le graduatorie di ben 4 istituzioni scolastiche con evidente difficoltà, se non impossibilità, di garantire la continuità didattica agli alunni.

3) Il piano non raggiunge l’obiettivo di razionalizzazione della spesa pubblica passando da 13 istituzioni ad 11, pur in presenza di 4 istituzioni sottodimensionate. La nostra scuola ha elaborato una proposta di piano che per l’istruzione superiore vede l’aggregazione di istituti sottodimensionati ad altri dimensionati (come da piano della giunta) e che aggrega le due scuole secondarie di primo grado sottodimensionate, lasciando inalterata la composizione di tutte le altre scuole normodimensionate, passando da 13 a 10 istituzioni.

Il personale ATA, il direttore dei servizi generali amministrativi, i docenti e la dirigente scolastica dichiarano: «Il 1° Circolo, prima scuola comunale istituita a Cava de’ Tirreni, ha sempre mantenuto alti gli standard educativi in termini di quantità e qualità, adattandosi in modo creativo ai cambiamenti ed innalzando progressivamente la professionalità dei propri operatori. Nell’anno scolastico in corso è l’unica scuola di Cava che ha visto l’autorizzazione da parte dell’USR Campania di una sezione di classe prima a tempo pieno. Dal 2007, inoltre, il Circolo si avvale del Bollino “ISO 9004-2009”, che la certifica “Scuola di Qualità”, ed è componente della rete MUSA, i cui fini sono la promozione di confronto e scambio di esperienze. Il piano di razionalizzazione della rete scolastica deliberato dal Comune di Cava de’ Tirreni penalizza il Primo Circolo, lo “frammenta”, compromettendo la continuità didattica degli alunni e determinando la decrescita di una scuola che ha scritto importanti pagine della storia cavese».

Aggiunge il Presidente del Consiglio di Circolo, Marco Ascoli: «In Commissione consiliare abbiamo avuto finalmente la possibilità di dire la nostra su una proposta approvata ritenendo di poter fare a meno di un confronto nel merito con gli attori principali della scuola: i Circoli didattici, il corpo docente ed i genitori di coloro che beneficeranno o, come in questo caso, subiranno sulla loro pelle le scelte. Avrei preferito una concertazione, una risposta sulle proposte avanzate dal nostro Circolo, ma non ho avuto il piacere di ascoltare l’assessore Passa, che dopo una spiegazione parziale, che suonava quasi come una giustificazione, alle domande poste in Commissione non ha dato risposte. La proposta appare inadeguata e mette a rischio la qualità dell’istruzione, e non solo al I Circolo, dove, oltre ai danni comuni ad altri Circoli, saremo costretti a rinunciare ad almeno 3 classi a tempo pieno, istituite ottimizzando gli orari del corpo docente, ed alle quali si è aggiunta quest’anno una classe prima autorizzata dall’Ufficio Scolastico Regionale, unica su tutto il territorio cavese. Mi auguro che l’Amministrazione e l’Assessore Passa ritornino sui loro passi e non si macchino di questa nefandezza. Noi in ogni caso andremo avanti e siamo disposti anche ad arrivare ad un ricorso al TAR con la richiesta di sospensiva qualora la proposta diventi esecutiva. Siamo convinti che la proposta approvata dalla Giunta sia da ritirare innanzitutto perché non tiene conto di criteri fondamentali come la continuità didattica, poi perché i dimensionamenti ottimali delle istituzioni (a regime la Regione immagina 900/930 alunni) porterebbero nel giro di poco a sottodimensionamenti, ed infine, ma non ultimo, non risponde ai criteri dettati dalle normative regionali e dalle successive circolari applicative emanate. Così com’è, questo piano è anche antieconomico, in quanto prevede una dirigenza in più del necessario».

1° Circolo Didattico di Cava de’ Tirreni

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