CronacaPuò un paesino italiano essere così vicino al paradiso ?

La piccola frazione di Pontone, comune di Scala, raccontata sulla rivista Destinations

Può un paesino italiano essere così vicino al paradiso ?

la storia di Anne Martin tradotta per noi da Mariarosaria Pisacane

Inserito da (admin), mercoledì 5 luglio 2017 11:19:54

Da qualche parte, tra il cielo e la terra, esiste Pontone, un paesino di una bellezza incontaminata, incastonato sull'alto della montagna che si affaccia sulla ben più nota Amalfi, in Costiera Amalfitana.

Pontone è uno dei sette villaggi di Scala, risalente al 1070. Ho trascorso questi giorni tra rovine storiche, spettacoli teatrali e rappresentazioni storiche medievali, accompagnati da degustazioni di prodotti gastronomici locali. Il reperto storico più importante è un'antica torre medievale, facente parte del Palazzo un tempo appartenuto alla nobile famiglia D'Afflitto. Sistemato sui tipici terrazzamenti, il paesino è un dedalo di limoni, viti, rose, bouganvillea, antichi edifici in pietra, recinti in legno e gatti... tanti gatti!

Il tempo sembra essersi fermato in questo villaggio così rilassante. Gli abitanti si fermano tranquillamente a parlare tra di loro: niente auto o moto, solo muli che trasportano materiale edile su per gli scalini in pietra ed il rumore dei loro zoccoli sul selciato avverte i pedoni di accostarsi al muro. Cosa ci porta in questa oasi di pace e tranquillità, a pochi passi dalla più caotica Amalfi? Per caso, quattro anni fa, mia sorella Linda ed io incontrammo il proprietario di Palazzo Verone, un bed&breakfast situato in un palazzo quattrocentesco, appartenuto alla sua famiglia da generazioni. Michele Criscuolo gestiva un albergo a Positano ed il suo invito a visitare la sua dimora a Pontone è stato per noi un sogno frequente.

Quest'anno, dopo un tour di tre settimane in Sicilia, decidiamo di accettare l'invito di Michele e restiamo totalmente affascinati da questo piccolo villaggio, aggrappato ai crinali della montagna. L'ospitalità di Michele non si ferma certo ai meravigliosi panorami che si possono ammirare dai balconi di Palazzo Verone: comodi letti con lenzuola bianche e asciugamani in seta rossa.

La facciata del palazzo appare grigia e poco interessante, perfettamente mimetizzata nell'ambiente circostante. Ma l'emozione cresce man mano che oltrepassiamo i terrazzamenti di limoni ed entriamo nel cortile. Durante la prima parte della salita non possiamo fare a meno di ammirare il paesaggio di una bellezza sempre più estasiante; a metà strada ci attende una fontana di acqua fresca. una volta entrati a Palazzo Verone la nostra attenzione è catturata dagli affreschi sulla volta della sala principale: gli affreschi, parzialmente restaurati, raccontano aneddoti di storia del palazzo. Non mancano libri da leggere (anche in inglese), così da accontentare anche lo storico più appassionato. Il palazzo ha origini medievali, mentre gli affreschi risalgono al XVII secolo. Raccontano una storia di famiglia in due ovali: in uno ci sono degli scheletri mentre nell'altro dei briganti incatenati. E' una storia curiosa su un miracolo: a quanto pare, la famiglia Verone fu salvata dall'attacco dei briganti grazie all'intercessione delle anime del Purgatorio. Nel racconto di Michele traspare passione per la storia di famiglia. Racconti a parte, l'acustica di questa stanza è davvero eccezionale.

Michele è un abile chitarrista e non è raro poter ascoltare una delle tante canzoni da lui composte. Ed è proprio sotto la volta affrescata di casa sua che esprime il meglio di sé; ma il risultato più interessante per me e Linda è che, per la prima volta in assoluto, le nostre voci sono superbamente interessanti in quella stanza. Perfetto padrone di casa, Michele ha intonato per noi canzoni mentre facevamo colazione con frutta fresca, caffè e dolci mentre, sotto i nostri occhi, si risvegliava la Costiera Amalfitana baciata dal sole. La nostra soddisfazione è palpabile ed è veramente difficile poter immaginare altro.

La sera precedente tutta Pontone era in festa. In questo piccolo borgo ci sono circa 300 abitanti ed erano tutti in piazza a festeggiare il santo patrono San Giovanni Battista. La banda musicale girava per le stradine del paese mentre il parroco benediceva i fedeli. Alla fine uno splendido spettacolo pirotecnico e via a cena. Cena? Non puoi dire di aver mangiato italiano se non sei mai stato alla Trattoria Antico Borgo, in Via Noce, ad un tiro di schioppo dalla piazzetta. Il ristorante è gestito da Tina e Michele, marito e moglie, come se fosse una grande famiglia. Puoi scegliere di mangiare sotto un lussureggiante pergolato di limoni, che si affaccia sulla costa sottostante, o nella sala interna, dove potrai vedere il via vai di pizze che escono dal forno in pietra.

Che dire del piatto di spaghetti alla puttanesca e dei ravioli imbottiti di mozzarella preparati da Michele. Divini. Gli ingredienti sono tutti coltivati a Pontone, praticamente a Km0. Ed anche il pane preparato con l'impasto della pizza ed il vino locale sono i migliori che io abbia mai assaggiato.

Dopo un paio di litri di vino siamo ritornati in piazza per ascoltare un po' di musica suonata dalla banda e per stare insieme alle persone del luogo.

La piazza è dominata dalla Chiesa di San Giovanni Battista, risalente al XII secolo, ed attualmente in fase di restauro. In occasione della festa patronale, le porte sono state spalancate lasciando intravedere vasi di fiori che fiancheggiavano le navate, il pavimento in marmo ed il grande altare.

La nostra ultima serata a Pontone è passata troppo presto. Avevamo già prenotato per un concerto nella vicina Villa Rufolo di Ravello. Passando per la Trattoria, Michele si assicura che saremmo passati da lui a salutarlo prima di andare via. Sebbene fosse quasi mezzanotte, lo facciamo. Che splendore! Torte e limoncello fresco il tutto innaffiato da un sincero senso di amicizia. Si, Pontone e la sua gente solo il lato positivo di quelle nuvole celesti.

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