CronacaPreside di Cava de' Tirreni: «Altro che Piano Estate, bisogna prima risolvere problematiche degli edifici scolastici»

Cava de' Tirreni, scuola, estate

Preside di Cava de' Tirreni: «Altro che Piano Estate, bisogna prima risolvere problematiche degli edifici scolastici»

«Invece a queste cose non si è pensato, si pensa ad un piano scuola senza chiedere o fare un monitoraggio sulle cose di cui realmente si ha bisogno»

Inserito da (redazioneip), mercoledì 5 maggio 2021 10:08:40

Maria Alfano è una delle dirigenti scolastiche che attende di conoscere la risposta del ministro Patrizio Bianchi sul Piano estate, che prevede istituti aperti a luglio e agosto per recuperare la socialità persa nei mesi di pandemia. La dirigente scolastica del liceo classico Galdi e del liceo musicale "De Filippis" di Cava de' Tirreni, insieme ad altri 200 colleghi, ha inviato una lettera al ministro per chiedere a quest'ultimo di rivedere le sue scelte e porre modifiche al piano.

Intervistata da "Le Cronache del salernitano", Alfano dichiara: «Attendiamo ancora una risposta da parte del ministro Bianchi alla nostra lettera. Credo che una risposta dovrebbe darcela non fosse altro per stabilire un'interlocuzione con noi dirigenti scolastici. Nell'attesa dobbiamo comunque sottoporre questo piano scuola estate al collegio dei docenti, se dovesse essere approvato, sarà poi sottoposto al consiglio d'istituto e se anche questo dovesse dare parere favorevole, come istituzione scolastica dobbiamo parteciparvi».

«Ci tengo a precisare che noi dirigenti siamo intenzionati a partecipare a qualsiasi attività, che venga proposta per il bene della scuola e per migliorare la scuola, ma adesso, ci chiediamo se veramente era utile e necessario alla scuola questo piano che considero anche una sorta di circolo vizioso, perché se non aderiamo la scuola resta fuori da questi finanziamenti. - prosegue la dirigente cavese - Il problema è che non si possono proporre piani didattici se non si pensa prima di tutto agli edifici. Questa è la cosa fondamentale, soprattutto qui da noi al sud.

Ad esempio il Galdi è un istituto storico di pregio ha delle belle aule però sono piccole. Ora se l'ufficio scolastico mi dice che devo fare le classi di 30 alunni, mi dite come faccio a garantire il distanziamento fisico per il covid? Allora non era preferibile adeguare l'istituto creando nuove aule? Un altro esempio? Al De Filippis, ogni anno abbiamo problemi quando piove, abbiamo problemi di infiltrazioni e ci ritroviamo con aule dove ci piove dentro.

Ci sono dei problemi alle strutture che si ripropongono continuamente e che andrebbero risolti. Invece a queste cose non si è pensato, si pensa ad un piano scuola senza chiedere o fare un monitoraggio sulle cose di cui realmente si ha bisogno.

I docenti sono esauriti hanno bisogno di un riposo fisiologico. E' vero queste saranno attività retribuite come tutte quelle che si svolgono fuori dell'orario di servizio, ma è il periodo sbagliato».

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