CronacaPiscina chiusa, onda di reazioni

Piscina chiusa, onda di reazioni

Inserito da (admin), lunedì 12 maggio 2014 00:00:00

Tanto tuonò che piovve! Ed il noto aforisma in questo caso calza davvero a pennello. Chiusa su ordinanza del sindaco Galdi la piscina comunale di via Gino Palumbo. Un provvedimento doloroso, ma ineludibile per le gravi carenze igienico-sanitarie della struttura, ulteriormente evidenziate durante un sopralluogo dell’Asl nei giorni scorsi.

Della vicenda ci eravamo già occupati nell’articolo di venerdì 9 maggio (leggi), in qualche modo anticipando la temuta chiusura, che puntualmente è arrivata. Non si sono fatte attendere, ovviamente, le reazioni a questa che, al di là di colpe e responsabilità, rappresenta di certo un’altra brutta pagina per lo sport metelliano e per l’intera città. Ecco i comunicati sulla vicenda del consigliere comunale Enzo Servalli, dell’associazione “Nuotare a Cava” e del movimento “Lavorare per Cava”:

Servalli: «È il fallimento sia del privato che dell’Amministrazione»

La chiusura della piscina comunale per motivi di carattere igienico-sanitario è una decisione inevitabile quanto spiacevole e vergognosa. È il fallimento del privato a cui è stata affidata la gestione, ma anche dell’Amministrazione locale che non ha avuto la giusta determinazione nel rescindere, pur avendone tutte le motivazioni, il rapporto con l’attuale gestore.

Invito il Sindaco Marco Galdi ad assumere la diretta responsabilità della vicenda, non essendo “nelle corde” dell’attuale assessore al ramo la capacità di affrontare una questione così importante e complessa (come del resto accade in tutti i campi, basti pensare ad esempio ai disastri nelle opere pubbliche, ecc.).

Nelle more mi riservo di valutare tutte le azioni che dovessi ritenere utili, soprattutto nella direzione della salvaguardia della salute e dei diritti dei cittadini che frequentano la piscina comunale. Un’opera, vorrei ricordare, frutto di tanti anni di lavoro ed investimenti delle Amministrazioni locali succedutesi negli anni e che non può essere lasciata morire.

Enzo Servalli, Consigliere Comunale

“Nuotare a Cava” continua la sua battaglia

L’Associazione “Nuotare a Cava”, appreso l’avvenuta chiusura della Piscina da parte dell’Amministrazione comunale a causa di un’ordinanza emessa a seguito di verifica ispettiva dell’ASL per motivi di carattere igienico-sanitario e strutturale, aveva già da tempo paventato tale pericolo di chiusura ed iniziato in tal senso una raccolta firme, che verrà consegnata al signor Sindaco ad inizio settimana, volta ad evitare un provvedimento di chiusura dell’impianto ed a conoscere l’eventuale programmazione futura dell’attività nella nostra città, facendosi anche promotrice dell’apertura di un tavolo di discussione volto a risolvere tale problematica.

Proprio per i motivi sopracitati continueremo, malgrado tale provvedimento, nella battaglia volta a mantenere aperta la struttura, in modo da salvaguardare la continuazione dell’attività natatoria sia agonistica che amatoriale, in quanto unico interesse dell’Associazione è quello di far continuare a far vivere nella nostra città questo sport, che tante soddisfazioni ha dato dal punto di vista sia sportivo che sociale.

In tal senso, si ribadisce che l’Associazione “Nuotare a Cava” continuerà nella propria lotta affinché la Piscina comunale resti aperta e continui ad erogare il suo servizio a favore della città e di tutti gli utenti, facendosi portavoce di quanti hanno firmato la petizione e cercando di salvaguardare gli interessi degli utenti e di tutta la città.

A tal proposito domani sera, martedì 13 maggio, alle ore 20.00, presso la Sala Teatro di Passiano, si terrà una riunione per discutere insieme il problema piscina, anche in virtù degli ultimi accadimenti. Si prega di partecipare in massa, in quanto tale problema interessa tutta la collettività.

L’Associazione “Nuotare a Cava” - Il Presidente Dott. Carmine Memoli

“Lavorare per Cava” chiede le dimissioni di Galdi e Baldi

In merito alla chiusura della piscina comunale di Cava de’ Tirreni a seguito di gravi carenze igienico-sanitarie, il movimento “Lavorare per Cava” precisa, tramite il portavoce Domenico Campeglia, quanto segue:

«Questa chiusura è sicuramente vergognosa ed è un altro tassello che va ad aggiungersi ai tanti relativi alle carenze degli impianti sportivi cittadini. Un rapporto, quello col gestore, che si è lasciato portare avanti pur coscienti della situazione insostenibile anche e soprattutto dal punto di vista economico, considerato che risultano canoni arretrati per una somma di circa 250.000 euro. La nostra richiesta è quella delle dimissioni irrevocabili dell’Assessore al ramo, Gerardo Baldi, dimostratosi palesemente incapace di gestire una situazione tanto complessa quanto manifesta. Dimissioni che dovrebbero venire anche da parte del primo cittadino, reo di non aver gestito una vicenda che parte da lontano, come sottolineato poc’anzi.

La piscina comunale è un patrimonio della città, frutto di anni di battaglie ed investimenti importanti. Non può essere lasciata morire, ma deve tornare quanto prima ad essere funzionale e con prezzi accessibili anche a cittadini di fasce reddituali più deboli, tagliati fuori dall’attuale gestione per via dei costi proibitivi chiesti a chi ne volesse usufruire».

Lavorare per Cava - Ufficio Stampa

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