CronacaMedico contagiato a Cava, lo sfogo della figlia: «Mio padre abbandonato per 6 giorni e i suoi pazienti a rischio»

Cava de' Tirreni, medico, Coronavirus

Medico contagiato a Cava, lo sfogo della figlia: «Mio padre abbandonato per 6 giorni e i suoi pazienti a rischio»

La figlia del medico contagiato ha voluto fare chiarezza sulla situazione del padre

Inserito da (redazioneip), martedì 31 marzo 2020 12:15:30

Tra i pazienti positivi al Coronavirus a Cava de' Tirreni c'è anche un medico di base: il dottor Antonio De Pisapia. A confermare la notizia è stato, nei giorni scorsi, il sindaco Vincenzo Servalli. Ma adesso, grazie ad una lettera della figlia del medico contagiato, si apprendono maggiori dettagli sulla vicenda.

«Scrivo soltanto per fare chiarezza e raccontare la verità- ha esordito la figlia del dottor De Pisapia - Mi assumo ogni responsabilità di ciò che scrivo. Mio padre è risultato positivo al Covid-19 il giorno 27 marzo e ce l'hanno comunicato verso le ore 14:00-15:00; dopo che lui la mattina presto, insieme a mia madre tramite comunicazione telefonica, ha deciso di farsi ricoverare all'ospedale da campo di Cava de' Tirreni. Erano sei giorni (la febbre è iniziata il giorno 21 marzo) che aspettava a casa qualcuno che gli venisse a fare il tampone, nonostante le diverse telefonate per sollecitare ed altre senza alcuna risposta. È stata una decisione costretta sia per i sintomi sia per sottoporlo al tampone».

«È inaccettabile - continua - che un medico con sospetto Covid sia lasciato abbandonato a se stesso, alle cure della sola famiglia e della Croce Rossa, che purtroppo non può effettuare i tamponi, mettendo a rischio la salute dei pazienti con cui ha avuto contatti e di tutta la sua famiglia. Non è allarmismo ma verità».

«Anche a noi familiari deve ancora essere effettuato, quanto ancora ci vorrà? Ovviamente siamo in quarantena. Mi rivolgo ai pazienti che hanno avuto contatti con lui, sicuramente mio padre avrebbe continuato a tutelarvi e ad avvisarvi se ne avesse avuto la possibilità. Perciò chiunque abbia avuto contatti con lui si metta in lista e preghi Dio. Tu Papà hai deciso di aiutare gli altri con la medicina, io con l'informazione, ti amo tanto, guarisci presto, che Dio ti protegga» conclude.

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