CronacaLo picchiano in quattro, giovane all'ospedale

Lo picchiano in quattro, giovane all'ospedale

Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 27 febbraio 2002 00:00:00

Non gli è andata giù quella sua battuta: «Ma dove vai, non vedi mi stavi buttando sotto?». E così, quell'uomo a bordo di una "Clio" sarebbe tornato in compagnia di altri tre bulli di periferia, stando alle prime testimonianze si parla di giovani di Pregiato, per picchiarlo a sangue. In quattro lo hanno aggredito all'uscita del negozio di fiori in via Onofrio di Giordano (nella foto in alto), fracassandogli la mascella. In pieno centro e tra l'incredulità dei passanti, Marco Senatore, 31 anni, titolare insieme al padre ed all'altro fratello di un negozio di tendaggi a Vietri Sul Mare, è stato ferito gravemente. Ora è ricoverato al Policlinico di Napoli, dove è stato trasferito nella stessa serata di ieri. La frattura alla mascella ha, infatti, richiesto un immediato intervento chirurgico. Erano da poco trascorse le 20 quando Marco stava sistemando nel portabagagli della sua auto alcuni materiali da lasciare l'indomani nel suo negozio: «Ma dove vai?», avrebbe detto il giovane ad un automobilista che lo aveva sfiorato con la sua auto. Lui avrebbe reagito: «Stai calmo, che posso sempre venirti a prendere». Accade tutto in pochi minuti. Quella Clio ritorna: Marco sta uscendo dal negozio di fiori, in quattro si accaniscono contro di lui.

La violenza

Lì si scatena la furia della violenza. Uno, due ed ancora colpi al volto. Il giovane cade a terra. Cerca di rialzarsi, ma non può reagire. Nessuna lo aiuta. I quattro aggressori si fermano, scappano. Hanno paura di essere acciuffati o forse sono paghi. Marco viene trasportato al Pronto Soccorso dell'Ospedale Santa Maria dell'Olmo (nella foto in basso). Intanto sono state avviate le indagini, coordinate dal vicequestore Sebastiano Coppola. Gli agenti non hanno potuto raccogliere la deposizione della vittima, viste le sue condizioni e l'impossibilità di parlare. Per ora non si sbilanciano: non vogliono fare nomi, né parlare di un movente. Al momento, l'unico indizio certo sembra essere quell'auto: una Clio vista fuggire subito dopo la brutale aggressione.