CronacaLa Compagnia Stabile Rotariana presenta lo spettacolo benefico "Io, Abramo"

La Compagnia Stabile Rotariana presenta lo spettacolo benefico "Io, Abramo"

Inserito da (admin), venerdì 23 novembre 2012 00:00:00

La Compagnia Stabile Rotariana del Rotary Club di Cava de’ Tirreni presenta “Io, Abramo”, dramma in due tempi di Renato Lipari, che andrà in scena domenica 25 novembre, alle ore 20.30, nella Chiesa Inferiore del Santuario di San Francesco e Sant’Antonio a Cava de’ Tirreni.

L’ingresso è gratuito, ma gli spettatori potranno fare delle offerte che saranno destinate integralmente a finalità benefiche. I fondi raccolti, infatti, saranno devoluti alla Parrocchia dei Santi Nicola di Bari e Giuseppe di Pregiato, frazione di Cava de’ Tirreni, per venire incontro alle difficoltà in cui la stessa versa al momento.

L’iniziativa è maturata all’interno del Rotary Club di Cava de’ Tirreni per proporre un testo che alla fine degli anni ’60 vinse il Premio Vallecorsi ed un lavoro teatrale che ha chiamato gli interpreti, tutti rotariani, a cimentarsi in un settore che, realizzando un nobile fine rotariano, può rappresentare al contempo una nuova risorsa ed una nuova “strada” per intensificare il già forte rapporto tra il Rotary Club metelliano ed il territorio in cui esso opera.

Il progetto è nato nella tarda primavera del 2012 su proposta del socio Felice Scermino, regista ed interprete nella parte del Prete. Il gruppo di attori che metterà in scena l’opera di Lipari vede coinvolti e protagonisti il Presidente Emilio Franzesi nella parte del Medico, il Presidente incoming Lucio Pisapia nel ruolo dell’Uomo, il Past President Gennaro Galdo nella parte del Vescovo ed il Prefetto Fabrizio Budetta nei panni del Sacrestano.

Dopo i primi approcci al testo nel mese di maggio, a giugno sono iniziate le prove (eseguite inizialmente nelle abitazioni degli “attori”), che dopo una sospensione per la pausa estiva si sono intensificate a partire dagli inizi di settembre. Ad ottobre, poi, il gruppo ha chiesto ed ottenuto la gratuita concessione del “Piccolo Teatro al Borgo” da parte del Seminario Vescovile di Cava de’ Tirreni. Le prove sul palcoscenico hanno dato contezza al gruppo che l’opera potesse essere portata sulla scena.

La generosità e la sensibilità di Padre Luigi Petrone, Rettore del Santuario francescano di Cava de’ Tirreni, hanno consentito di rappresentare sia la “prima” dello scorso 18 novembre, riservata ai soci rotariani, che la replica del 25 novembre (ingresso libero) nella Chiesa Inferiore del Santuario di San Francesco e Sant’Antonio. Un sentito grazie va, inoltre, a Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni e socio onorario del Rotary Club di Cava de’ Tirreni, per la sua preziosa collaborazione.

L’OPERA

“Io, Abramo” di Renato Lipari è un testo scomodo, addirittura irriverente, se non lo si penetra nella sua lacerante essenza. Scomodo alla lettura, ancora più scomodo sul palcoscenico per l’inquietante presenza del Cristo, segno perenne di contraddizione, attorno al quale, attraverso un’indagine serrata ed impietosa, nasce e si sviluppa lo scontro, spesso cruento, come fatto di sopravvivenza tra il Prete e l’Uomo, i due soli protagonisti del dramma, qui visti come i due volti contrapposti della stessa realtà, che attinge con logica e crudele lucidità nella complessa linfa umana. Personaggi-simbolo, quasi, in quel loro reciproco dilacerarsi ed invece esseri pervasi da un’immane e disperata carica di umanità.

Il testo di Lipari è uno squarcio tormentato e profondo dell’essenza dell’uomo: uno “sfregio”, che solo la travolgente concezione dell’amore alla fine riscatta. Tra l’Uomo, uccisore di bambini, che esige con la minaccia l’assoluzione, ed il Prete, che rifiuta di approdare al sacrilegio, sta limpido, sebbene inquietante, il messaggio di “Io, Abramo”: qualunque essere dotato di ragione e di cuore è in grado di assolvere, umilmente, i dettami evangelici.

Indubbiamente un testo di rottura, ma anche ed al tempo stesso opera completa, che tocca, pur nell’incontenibile drammaticità, momenti di alta poesia che si affacciano, come bagliori, nel buio dell’umanità, nella quale i due protagonisti si identificano e che alla fine riscattano.

Dramma d’amore principalmente, serrato, intenso, aggressivo e convulso, che alla fine obbliga a guardare attorno e dentro di noi.

LA SCHEDA TECNICA

Regia: Felice Scermino. Attori: Felice Scermino (Il Prete), Lucio Pisapia (L’Uomo), Gennaro Galdo (Il Vescovo), Emilio Franzesi (Il Medico) e Fabrizio Budetta (Il Sacrestano). Scenografia: Michele Paolillo. Tecnico luci: Alfonso Salsano. Tecnico suoni: Claudio Buggi. Consulenza musicale: M° Luigi Della Monica.

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