CronacaL'Annunziata in rivolta: «Via i Vocazionisti dalla nostra parrocchia»

L'Annunziata in rivolta: «Via i Vocazionisti dalla nostra parrocchia»

Inserito da (admin), martedì 13 ottobre 2015 00:00:00

«Via i Vocazionisti dalla nostra parrocchia»: questo il grido della comunità. 15 anni di discontinuità nella gestione della chiesa. 15 anni di “benvenuti” ed “arrivederci” (ai tanti nuovi parroci ed a quegli stessi, pochi mesi dopo, in procinto di andare via) che hanno determinato un impoverimento nella struttura e nel morale della parrocchia della frazione Annunziata. Inutili le raccolte firme, le petizioni, le lettere destinate all’attenzione dell’Arcivescovo di Amalfì-Cava, Mons. Orazio Soricelli, che è rimasto sordo alle richieste di quanti hanno provato a far sentire la propria voce affinché si trovasse finalmente una stabilità.

Ma i fedeli della frazione non gettano la spugna. E se nemmeno stavolta si prenderanno provvedimenti, vorrà dire che bisognerà mettere in campo azioni più incisive. Dito puntato contro la congrega dei Padri Vocazionisti che hanno in gestione la parrocchia: la comunità ne chiede l’allontanamento. «Siamo stati costretti in questi anni a subire un’avvilente e continua alternanza tra le diverse figure che hanno provato a rivestire il ruolo del sacerdote del nostro paese», raccontano gli appartenenti alla comunità in una lunga lettera indirizzata a Soricelli.

È, infatti, consuetudine dell’ordine dei Vocazionisti alternare, a cadenza più o meno periodica, nuovi sacerdoti che si susseguono in una stessa parrocchia. Un uso, però, che ha avuto le sue problematiche conseguenze: da un lato la chiesa e l’oratorio versano in condizioni non proprio idonee e necessiterebbero di lavori di ristrutturazione che comportano un’ovvia continuità nella gestione; dall’altro la comunità stessa ha bisogno di fare affidamento ad una guida duratura.

«Questa alternanza - continua la lettera - altro non è che la conseguenza della lunga serie di tentativi e fallimenti operati dalla congregazione che gestisce la parrocchia». Parole chiare e decise, che però non hanno trovato alcun riscontro e per questo motivo i cittadini dell’Annunziata sono passati alla raccolta di firme. «Ormai, in seguito all’ennesimo cambiamento, ci sentiamo orfani nella nostra parrocchia. L’ultima parentesi era stata proficua e propositiva, stavamo costruendo qualcosa. Per bambini, giovani ed anziani la parrocchia stava finalmente diventando un centro di aggregazione. Ora dobbiamo ricominciare tutto daccapo».

La petizione ha avuto un ottimo riscontro (oltre 700 firme su una popolazione di quasi 1000 abitanti) ed è stata inviata anche ai vertici romani dei Vocazionisti. «Chiediamo di impedire ai Vocazionisti di proseguire nel loro modus operandi. Consentire il perpetrarsi di tali atteggiamenti significa spianare il cammino ad una deprecabile gestione della Chiesa e della nostra Parrocchia».

Tre anni fa la protesta all’Avvocatella

II legame tra fedeli e pastore è un bisogno radicato soprattutto nelle piccole comunità di religiosi. La vicenda dell’Annunziata non è nuova in città. Tre anni fa un episodio simile aveva animato i fedeli del Santuario dell’Avvocatella, che nel novembre del 2012, con una petizione di oltre mille firme, avevano provato a scongiurare il trasferimento di Don Gennaro Costabile Lo Schiavo, che dal 1979 aveva portato avanti una straordinaria opera materiale e spirituale presso il Santuario, meta di migliaia di pellegrini provenienti da tutt’Italia.

Giuseppe Ferrara

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