CronacaIl Sindaco "limita" i fuochi, Padre Luigi accende la miccia

Il Sindaco "limita" i fuochi, Padre Luigi accende la miccia

Inserito da (admin), martedì 28 luglio 2015 00:00:00

Il Sindaco Servalli vieta i fuochi e Fra’ Luigi Petrone si scatena. Si infiamma la polemica tra l’Amministrazione ed il Rettore del Santuario di San Francesco e Sant’Antonio. Una questione nata in sordina sul finire della scorsa settimana e che ha diviso l’opinione pubblica, tra dichiarazioni via social network ed annunci in chiesa. Servalli avrebbe richiesto una limitazione degli spettacoli pirotecnici, ma Padre Luigi non pare sia disposto a scendere a patti. Risultato: per penalizzare l’Amministrazione, chiusa la mensa per i poveri ed accesso al parcheggio del Santuario limitato ai soli bus turistici.

La controversia è scattata alla luce della mancata autorizzazione da parte del primo cittadino in merito ai diversi spettacoli di fuochi d’artificio programmati in occasione dei festeggiamenti per il Ferragosto al Santuario, in calendario dal 13 al 15 agosto prossimi. Il Rettore del convento francescano, dopo un breve sfogo sulla sua pagina Facebook, si è assicurato che la questione non passasse inosservata e nella giornata di domenica, nel corso dell’omelia, ha puntato il dito senza mezzi termini contro l’Amministrazione.

«Il Sindaco e gli amministratori non saranno più i benvenuti nelle loro vesti di autorità civili - ha tuonato Padre Luigi dal pulpito, davanti alla folla di fedeli sia della messa mattutina che di quella serale - Certo, potranno partecipare alle messe ed alle celebrazioni come normali cittadini e fedeli, ma non alle processioni o alla vita del Santuario in qualità di rappresentanti del Comune».

Nella giornata di ieri Padre Luigi è poi tornato sulla questione, annunciando una serie di provvedimenti. «Abbiamo chiuso la mensa dei poveri - ha annunciato Fra’ Gigino - Sarà compito dell’Amministrazione occuparsi dei meno abbienti. Inoltre, dal 1° settembre limiteremo gli accessi al parcheggio adiacente all’ospedale, che diventerà ad uso esclusivo degli autobus turistici dei fedeli che verranno in visita al Santuario. Dove andranno a parcheggiare i malati e le loro famiglie? Sarà anche questo compito dell’Amministrazione. Le manifestazioni religiose che abbiamo organizzato hanno ripopolato una città deserta ed hanno fruttato ai commercianti significativi aumenti di guadagno durante gli eventi. Ed il Santuario ha contribuito a far girare l’economia cittadina. Vorrà dire che d’ora in poi i nostri acquisti saranno fatti fuori città».

Non si è fatta attendere la risposta del Sindaco. Con toni pacati e fermi, Servalli ha precisato i motivi della decisione presa nei confronti del Santuario: non un divieto categorico ai fuochi, ma una limitazione alla sola giornata di Ferragosto. «Non è da me commentare questo tipo di atteggiamenti, sono rappresaglie nei confronti della città - ha risposto Servalli - Ma ho i miei buoni motivi per aver prescritto una limitazione dei fuochi. Sparare 4 volte al giorno, per 3 giorni, è davvero eccessivo, considerato che a due passi c’è l’ospedale, ci sono persone che vivono in condizioni di sofferenza e malattia. Una “sparatoria” che non si verifica in nessun altra città del mondo. Nulla contro gli spettacoli pirotecnici o contro le iniziative del Santuario. Poi, resta il fatto che Fra’ Luigi è un personaggio estemporaneo - ha concluso Servalli - ma il Sindaco di Cava sono io».

Intanto, la polemica ha accentuato la spaccatura dell’opinione pubblica, da anni divisa tra sostenitori delle iniziative di Padre Luigi e coloro che contestano il frate.

Alfonsina Caputano

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