CronacaI valloni "bombe" ecologiche

I valloni "bombe" ecologiche

Inserito da (admin), martedì 12 novembre 2013 00:00:00

Cresce l’allarme a Cava de’ Tirreni per lo sversamento illegale di rifiuti altamente pericolosi nei valloni. Il fenomeno sta diventando sempre più dilagante, con conseguenze pesantissime sia per l’inquinamento ambientale che per il deturpamento paesaggistico che tutto ciò comporta. Diversi valloni nella valle metelliana sono diventati ormai vere e proprie discariche a cielo aperto pericolosissime, in cui soggetti che definire incivili sarebbe un complimento osano sversare ogni genere di rifiuti.

Il caso più eclatante e più grave si trova sulla Sp 129, la strada che collega la frazione di Croce di Cava de’ Tirreni a Pellezzano, quella che in molti già hanno ribattezzato come la “strada dei veleni”. Pneumatici, materassi, mobili, suppellettili, elettrodomestici, materiale edili di risulta, calcinacci, tubi di plastica, fusti di vernici, servizi igienici e numerose lastre di amianto fanno bella mostra di sé tra il verde delle colline orientali cavesi, da dove tra l’altro si può ammirare un panorama mozzafiato.

E proprio qui, ieri mattina i volontari delle Guardie Ecozoofile Nazionali del Comando provinciale di Salerno, nel corso dei consueti giri di perlustrazione del territorio salernitano, hanno rinvenuto in un dirupo, tra le curve della Croce-Pellezzano, addirittura due carcasse di automobili distrutte dalle fiamme. Dagli scheletri delle due autovetture sembra che si tratterebbe di una Fiat Uno e di una Hyundai Atos, abbandonate forse dalla stessa mano. Difficile, per non dire impossibile, risalire all’autore di tale scempio, dal momento che non c’è la targa, né tantomeno sarebbe leggibile il numero di telaio sulla carcassa.

Un altro vallone trasformato in uno sversatoio illegale è quello del Bonea, sulla Sp 75 che collega Dragonea di Vietri sul Mare all’Avvocatella di Cava de’ Tirreni. Anche qui lo splendido scenario verde, situato nei pressi di due importanti e frequentati Santuari, l’Avvocatella e San Vincenzo, è deturpato da lavatrici, frigoriferi, materiale di risulta e carcasse di animali morti. Solo qualche giorno fa sono stati rinvenuti ben tre cavalli morti. E non è certo la prima volta che si verifica una cosa simile.

Un’altra situazione critica si registra nel vallone Contrapone, dove qualche mese fa, grazie ad una mirata attività della Polizia Locale su input dell’allora assessore all’Ambiente, Fortunato Palumbo, furono rinvenuti sotto una spessa coltre di fango e ben occultati dalla fitta vegetazione 5 grossi bidoni contenenti sostanze riconducibili con molta probabilità a derivati del petrolio.

Nella mente dei cavesi, poi, è ancora vivo il ricordo delle decine e decine di bidoni rimossi negli anni scorsi da molte zone della valle metelliana, ed in modo particolare dall’alveo del vallone Lupo, nella frazione di Santa Lucia. Sembra quasi, purtroppo, che la gente si sia assuefatta al persistere di questo stato di cose e le varie istituzioni competenti, oltre che cercare di porre un deterrente con l’allocazione di segnaletica indicante “Area sottoposta a Videosorveglianza”, non hanno mai inteso realizzare seri progetti di bonifica di questi sversatoi.

Valentino Di Domenico - Metropolis

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