CronacaGli auguri dell'Arcivescovo: «A Betlemme nasce la luce, la gioia e la speranza»

Gli auguri dell'Arcivescovo: «A Betlemme nasce la luce, la gioia e la speranza»

Inserito da (admin), venerdì 21 dicembre 2012 00:00:00

In un momento storico in cui sembra affievolirsi la fiducia e la speranza, l’evento del Natale, con la multiforme varietà di tradizioni, provoca profonde emozioni e riaccende nuove prospettive.

Dinanzi al Bimbo nato a Betlemme, cade ogni turbamento, incertezza e scoraggiamento. Con la semplicità dei pastori accorsi alla grotta di Betlemme e come i Magi venuti da lontano, con lo spirito affascinato dalla passione della ricerca, ci accostiamo a Colui che “per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal Cielo” e trovare in Lui, e solamente in Lui, la luce, la gioia e la speranza. Davvero hanno ragione i Padri della Chiesa nel considerare il Natale come una festa nuziale: Gesù, l’Amato dal Padre, nella carne assunta dalla Vergine per opera dello Spirito Santo, diventa lo Sposo dell’umanità; in Lui e per Lui il Cielo si congiunge alla Terra.

Le distanze sono azzerate tra l’Onnipotente e l’uomo pellegrino con le sue fragilità e necessità: mai come a Natale l’umanità sente la vicinanza dell’Amato, che viene a ri-orientare il percorso della storia nel suo Vangelo. Occorre ritrovare, in questo particolare Anno della Fede, lo stupore e la meraviglia dello sguardo interiore per contemplare l’Emmanuele che ogni giorno nasce e rinasce nella nostra vita, chiedendo la nostra amicizia che diventa fede e, quindi, sequela.

A Voi, cari fratelli e sorelle, che insieme a me sperimentate il peregrinare quotidiano lungo le vie dei luoghi incantevoli della Costa d’Amalfi e della valle metelliana, giunga il mio personale augurio, non diplomatico o semplicemente d’occasione, ma che esprime il desiderio di vedervi rinnovati nella fede e nell’accoglienza del Bambino che ci è stato donato e che a Natale desidera riconquistare quegli spazi del nostro vivere sottomessi alla mediocrità, ai vizi ed a un vivere appartato.

A Voi tutti che sperimentate questa fase così difficile, causata dalla crisi economica in atto, rivolgo l’auspicio natalizio del Bimbo di Betlemme, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, capace di consolidare in Lui uno sguardo non più miope, ma che si spinga oltre gli orizzonti del pessimismo, e contagiati dalla Sua carità, pronti ad esprimere vicinanza, solidarietà con chi è travolto dai disagi del momento. Natale instauri non solo una nuova relazione con Dio, ma anche con il prossimo, suscitando atteggiamenti di amore, di solidarietà e di condivisione.

Saremo capaci, afferrati dalla luce del Suo discernimento divino, di dare spazio alla cultura dell’essenzialità che ci faccia mettere da parte lo spreco inutile di sostanze o risorse personali e rigettare la cultura dell’apparenza. In me e in Voi vorrei che risuonasse l’ammonimento ispirato del Vescovo S. Agostino: “Osserva, uomo, che cosa è diventato per te Dio: sappi accogliere l’insegnamento di tanta umiltà, anche in un Maestro che ancora non parla” (Sermo 188,3).

Protesi a Lui la vita acquista un senso: Egli è il Senso, perché Egli è la Vita! Auguri per una vita abbondante della Sua celeste presenza.

+ Orazio Soricelli, arcivescovo

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