CronacaGaldi "cestina" la Se.T.A.

Galdi "cestina" la Se.T.A.

Inserito da Michele Lanzetta (admin), lunedì 30 gennaio 2012 00:00:00

Sembra essere davvero arrivato al capolinea il rapporto Cava-Nocera sulla questione Se.T.A. La paventata messa in liquidazione della società responsabile della gestione dei rifiuti in entrambi i Comuni è ormai ad un passo. Dopo le continue inadempienze dell’Ente nocerino, infatti, il sindaco metelliano Marco Galdi avrebbe palesato la definitiva intenzione di procedere allo scioglimento della società.

E dovrà essere il prossimo Consiglio comunale, convocato per mercoledì 1° febbraio, a consegnare al primo cittadino l’autorizzazione per dare inizio all’iter procedurale per la messa in liquidazione della Se.T.A. S.p.a. Una soluzione, questa, presentata dallo stesso sindaco Galdi al neo Prefetto Ezio Monaco durante la visita istituzionale di alcuni giorni fa e resasi indispensabile - come asserito sempre dal primo cittadino metelliano - dopo le ripetute inadempienze del Comune di Nocera Inferiore.

Non pochi saranno, comunque, i risvolti sul piano lavorativo di una simile decisione. Ad essere interessati dalla scelta dell’Amministrazione comunale cavese, infatti, non saranno solamente i dipendenti nocerini, ma anche quelli di Cava de’ Tirreni. E proprio a tale scopo l’altro giorno i rappresentanti sindacali della Se.T.A. hanno incontrato a Palazzo di Città il sindaco Galdi ed il presidente Bisogno, ricevendo notevoli rassicurazioni in merito.

Nel disegno di Galdi e Bisogno vi sarebbe, infatti, l’idea di trasferire temporaneamente i circa 90 lavoratori metelliani della Se.T.A. alla Metellia Servizi, che nel frattempo si occuperebbe della gestione dei rifiuti in città. Contemporaneamente, e questo sarebbe l’aspetto innovativo, verrebbe attivato un nuovo bando per individuare una nuova società privata cui affidare il servizio della nettezza urbana.

Tale prospettiva, tuttavia, non sembrerebbe convincere appieno gli organi confederali, che, palesando le proprie preoccupazioni in merito, avrebbero dichiarato la loro disponibilità a dare atto a qualsiasi azione di protesta utile per la difesa dei posti di lavoro.

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