CronacaFiorillo: «Cofima, il grande affare a cui non crede nemmeno il sindaco Galdi»

Fiorillo: «Cofima, il grande affare a cui non crede nemmeno il sindaco Galdi»

Inserito da (admin), venerdì 26 settembre 2014 00:00:00

«Sono indignato! Che la Co.Fi.M.A. sia stato un acquisto scellerato voluto dall’Amministrazione Galdi a danno dei cittadini, che se ne sono accollati il mutuo, era cosa risaputa, ma la sentenza del TAR, in merito all’azione in precedenza attivata dal Sindaco Marco Galdi, è la sua ammissione di colpevolezza, dichiarazione implicita di non aver fatto il grande affare, ma il grande flop!».

La sentenza cui Raffaele Fiorillo fa riferimento è la numero 1675 del 23 settembre 2014, in cui il TAR si pronuncia in merito al ricorso fatto contro Fallimento “Co.Fi.M.A. n. 22/88”, rappresentato e difeso dall’avv. Marcello Fortunato, riguardante la parte amministrativa, del tentativo di disfarsi dell’affare CO.FI.M.A.

«Il TAR ha sentenziato dando torto al Comune di Cava per insussistente danno dal punto di vista urbanistico per la lottizzazione abusiva esistente sull’area dell’ex Co.Fi.M.A. Il sindaco Galdi ha millantato la costruzione in tale area di un nuovo ospedale per Cava, progetto non esistente in nessun piano sanitario della Regione Campania, rendendosi poi conto, sin da subito, dell’acquisto sciagurato di un immobile che non ha un reale scopo ed un effettivo beneficio per la cittadinanza. Insomma, il tentativo legale in cui rientra la sentenza del TAR di questi giorni farebbe pensare all’ennesimo tassello che si aggiunge ai procedimenti civile e penale pendenti, tesi ad annullare l’acquisto per cercare di recuperare il più grosso scivolone che l’Amministrazione ha commesso in questi cinque anni di governo».

Dunque, l’accusa di Fiorillo è ben precisa: non solo non è mai esistito un progetto reale di costruzione di un ospedale, decisione di spettanza della Regione e non certo dell’Ente comunale, che non ha autonomia e facoltà di procedere in tal senso, ma c’è anche il riconoscimento implicito dello stesso sindaco di aver sbagliato.

«Resta intanto il debito che pesa sulle tasse dell’intera cittadinanza per l’acquisto di un’area che non si sa e non si è mai saputo a cosa potesse servire, per cui ogni tanto - caduta la possibilità di costruirvi un nuovo ospedale - nasce un’ipotesi di utilizzo, che ha sempre breve durata. Vorremmo sapere, allora, come verrà utilizzata tale area per migliorare i servizi e la qualità di vita dei cittadini cavesi? Qual è il progetto reale che l’Amministrazione ha redatto per deciderne l’acquisto? Per ora resta come unica certezza che la Co.Fi.M.A. è proprietà del Comune di Cava de’ Tirreni», conclude amaramente Raffaele Fiorillo.

Ufficio Stampa Raffaele Fiorillo

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