CronacaDespar, la cordata casertana detta le sue condizioni

Despar, la cordata casertana detta le sue condizioni

Inserito da La Redazione (admin), martedì 1 giugno 2010 00:00:00

È terminata verso le 17.30 la riunione svoltasi ieri presso Confindustria Salerno tra i legali rappresentanti della Despar Campania del patron Della Monica, i delegati sindacali e l’avv. Pigrini, giunto in rappresentanza del duo casertano Catone-Caputo.

La sensazione è che l’accordo verrà formalizzato nel prossimo incontro, previsto tra giovedì sera e venerdì mattina, sempre a Confindustria. La soluzione trovata è quella del fitto di ramo d’azienda. Una manovra, questa, che consente agli imprenditori di Caserta di gestire i punti vendita, che tuttavia rimarranno di proprietà dell’Hdc.

Ieri è stata anche l’occasione per i rappresentanti sindacali e per l’avv. Pigrini di discutere del piano di riassetto aziendale di Cavamarket e Gds. Il portavoce della “2C spa”, società allestita ad hoc dal tandem casertano, ha garantito che gran parte dei punti vendita (circa 36) riprenderanno a breve la loro attività. Si prospetta che già da lunedì, nel caso in cui l’intesa venga formalizzata, 607 dipendenti su 694 torneranno a lavorare. I rimanenti saranno riassorbiti in maniera graduale.

Resteranno in cassa integrazione, invece, i lavoratori della logistica e dei trasporti. La nuova società integrerà anche una parte del settore amministrativo, che sarebbe rimasta fuori nel caso di accordo con Antonino Gallo di Gam Despar Calabria.

Non è mancata, tuttavia, l'apposizione di condizioni per la chiusura rapida delle trattative: congelamento triennale degli scatti di anzianità, apertura domenicale con eliminazione della retribuzione doppia per chi presta lavoro nei giorni feriali, orario di lavoro di 40 ore settimanali, straordinario a forfait su 250 ore annue e pagamento degli stipendi arretrati a carico di Della Monica.

Questo il "diktat" degli imprenditori Catone e Caputo, che ha trovato una pronta risposta dagli organi sindacali. “Non consentiremo stravolgimenti dei capisaldi fissati nel contratto collettivo nazionale, ma siamo disposti a venire incontro alle richieste degli imprenditori laddove sarà possibile”, ha commentato Franco Tavella, segretario provinciale della Cgil, cui si è unito Nicola Salzano, segretario organizzativo provinciale della Uil. Entro giovedì è prevista la risposta definitiva.

Intanto, il patron Della Monica ha annunciato di aver fatto ricorso alle “legge Marzano”, che consente alle aziende in crisi di bloccare la situazione debitoria e le azioni di recupero avviate dai creditori per trovare risorse finanziare sul mercato. Se la sua richiesta venisse accettata, verrebbe nominato un commissario con il compito di velocizzare la transazione e di concluderla prima del fatidico 7 giugno, data in cui è prevista l’udienza fallimentare.

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