La terza ondata è arrivata anche in Campania. Da alcuni giorni a questa parte, infatti, la nostra Regione registra sempre più contagi da Covid-19 e, salvo sorprese, lunedì 8 potrebbe scivolare in zona rossa. Nella giornata di ieri, 1° marzo, l'Unità di Crisi regionale si è riunita per fare il punto della situazione e stilare una lista di approfondimenti che saranno poi inoltrati al ministro della Salute, Roberto Speranza. Sarà lui, nei prossimi giorni, dopo il Monitoraggio dell'Iss del venerdì, a decidere se cambiare colore alla Campania.

Anche nella giornata di oggi è salita la curva del contagio nella nostra Regione: il rapporto tra tamponi analizzati e nuovi positivi schizza al 13,40%, quasi il doppio di quello nazionale (salito a sua volta al 7% circa). Gli incrementi dei nuovi casi raddoppiano ogni 6.8 giorni, con il codice Rt che ha superato quota uno (1.04). Fonte di preoccupazione è, soprattutto, la diffusione delle varianti del Covid. Nello specifico, la variante inglese è sempre più diffusa Napoli e nelle province ed è passata, in due settimane, dal 35 % dei casi campionati a oltre il 50% e sta progressivamente affermandosi sugli altri ceppi virali. Nella giornata di oggi, inoltre, è emersa la preoccupazione per le scorte di ossigeno: Federfarma Napoli, infatti, ha riscontrato la carenza di bombole in alcune farmacie.

Altra preoccupazione è l'occupazione delle terapie intensive, confermate anche dall'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Cnr: «La crescita è di tipo esponenziale in Lombardia, Emilia Romagna e Campania. Gli incrementi della curva raddoppiano rispettivamente ogni 4.6, 5.2 e 6.8 giorni».

A Napoli, il sindaco Luigi de Magistris, ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, ha espresso il suo parere sull'aumento dei contagi: «Sembrache il Paese si debba preparare, probabilmente per un mesetto, a restrizioni più forti, probabilmente a una zona rossa».

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