CronacaCovid in Campania, De Luca: «Oggi 1.261 positivi. Scuole chiuse? Non è una decisione a cuor leggero» [VIDEO]

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Covid in Campania, De Luca: «Oggi 1.261 positivi. Scuole chiuse? Non è una decisione a cuor leggero» [VIDEO]

Vincenzo De Luca torna ad aggiornare i cittadini con la sua consueta diretta Facebook del venerdì pomeriggio

Inserito da (redazioneip), venerdì 16 ottobre 2020 15:36:18

All'indomani della nuova ordinanza regionale, con cui ha chiuso le scuole della Campania in contrasto con quanto proposto dal ministro dell'Istruzione Azzolina e dal premier Conte, il presidente Vincenzo De Luca torna ad aggiornare i cittadini con la sua consueta diretta Facebook del venerdì pomeriggio.

«Le mezze misure non servono più a niente, prima prendiamo decisioni forti meglio è. Se tardiamo ci avviciniamo al momento in cui saremo costretti a prendere decisioni ancora più gravi ma con l'acqua alla gola - ha spiegato De Luca - È responsabile prendere oggi decisioni difficili senza attendere oltre».

In Campania, rende noto lo stesso governatore, sono stati registrati oggi 1.261 nuovi casi di Covid a fronte di 14.422 tamponi eseguiti, un dato in ulteriore aumento rispetto ai 1.127 registrati ieri.

«La situazione demografica campana è molto delicata - continua il governatore - guai a noi se perdiamo controllo sull'area metropolitana di Napoli che è quella con maggior densità abitativa d'Europa. Perciò abbiamo preso e dobbiamo prendere decisioni di rigore prima degli altri. Obiettivo fondamentale è salvare le vite, non abbassare il numero dei contagiati. Finora ci sono stati 487 decessi in Campania, enormemente meno di altre regioni; un miracolo tenuto conto della densità abitativa. Ma questa situazione può cambiare subito, nulla ci garantisce se non le scelte che prenderemo e la responsabilità nel rispettarle».

E poi, sulla decisione di chiudere le scuole, De Luca ha aggiunto: «Abbiamo valutato tutto, classi elementari, asili, università. Noi non abbiamo chiuso le scuole, abbiamo deciso di fare didattica a distanza per 15 giorni. Ma era questa la priorità? Non c'è una priorità quando hai quei numeri, quanto devi contenere l'ondata devi prendere diverse decisioni che insieme servono a contenere il contagio. E' l'insieme che produce risultati. Dovevamo ridurre al massimo i luoghi di assembramento e cercare di frenare la mobilità sui mezzi di trasporto. E' un tema delicatissimo. Non faccio commenti e non rispondo a nessuno. I dati sono questi: Napoli 1 su 1000 contagi 120 alunni, Napoli 2, 110, Napoli 3 200 alunni, Caserta 61. Il problema della scuola ha due facce, una interna e una esterna agli edifici. Il più grave è all'esterno, agli ingressi e all'uscita. Non si blocca la didattica diventa a distanza. Poi vediamo tra 15 giorni. Dovremmo potenziare i trasporti e ragionare su orari differenziati la mattina e il pomeriggio per gli ingressi. C'è un problema con gli asili si sta lavorando per misure che agevolino le famiglie, sollecitiamo il governo per congedi parentali per chi ha bambini piccoli 0-3 anni».

Sulla chiusura dei locali: «Non ha una ricaduta significativa, Si era pensato di aprire le attività non alimentari solo il pomeriggio. Questo però non avrebbe avuto tanti riscontri. Ma stiamo valutando per attività che moltiplicano occasioni di contagio, abbiamo predisposto la chiusura dei bar alle 23, aperti fino alle 24 solo per quelli in grado di offrire posti a sedere. Quelli che lavorano per asporto e questo determina assembramento nelle strade, saranno vietate davanti ai locali e negli orari notturni. Deve essere bloccata la movida, è inutile fare appelli al senso di responsabilità. Abbiamo una percentuale di irresponsabili che non capisce le cose più elementari. Se vogliamo evitare di chiudere l'Italia è indispensabile indossare sempre la mascherina e lavarsi sempre le mani. Non è un sacrificio».

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