CronacaClan Bisogno, i testimoni confermano le accuse

Clan Bisogno, i testimoni confermano le accuse

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 1 luglio 2002 00:00:00

Hanno squarciato il velo di silenzio. Hanno raccontato, come aveva fatto prima di loro Gerardo Pisapia (teste chiave del processo contro la presunta banda di estorsori della zona industriale), di aver ricevuto richieste di pizzo: non più di 300mila delle vecchie lire, mai meno di una banconota da cinquanta. Piccole somme diventate a poco a poco una «tassa» giornaliera per assicurarsi la tranquillità. Così Ciro Lodato, imprenditore nel campo dei traslochi, ed Antonio Stabile, qualche anno fa proprietario di un'impresa di trasporti, hanno confermato passo per passo le accuse nei confronti di Vincenzo D'Elia (difeso da Rodolfo Viserta), Pierangelo Pezzella (difeso da Giovanni Annunziata) e Guerino Lambiase (assistito da Marco Salerno e Maurizio Mastrogiovanni), presunti affiliati al clan Bisogno. Venerdì mattina sono stati ascoltati in aula dal collegio difensivo come testi cosiddetti indiretti, perché richiamati dalla stessa deposizione di Pisapia. I due imprenditori hanno confermato di avergli parlato di D'Elia e dei suoi due compagni, facendo riferimento alle richieste di pagamento, rafforzate da convincenti minacce. Più influente la posizione di Antonio Stabile: secondo quanto riportato dalla sua deposizione, l'uomo era presente all'incontro del 17 novembre del 2000 tra D'Elia (nella foto) e l'imprenditore Pisapia. Prima di recarsi all'appuntamento, previsto per le 19, Pisapia avrebbe avvertì gli agenti del Commissariato locale, indicando il luogo e l'orario fissato per il pagamento del pizzo. Una volta davanti alla Tribuna centrale dello stadio comunale "Simonetta Lamberti", l'imprenditore azionò il registratore per conservare su nastro l'intero colloquio, compresa la presunta richiesta di soldi: 300mila lire. Intanto, l'intero quartiere era stato accerchiato dai poliziotti. D'Elia, Pezzella e Lambiase furono arrestati con l'accusa di estorsione con metodo camorristico. Ora si attende la prossima udienza, fissata per il 25 settembre. In quell'occasione saranno ascoltati cinque agenti della Squadra Anticrimine: si tratta degli stessi uomini del Commissariato locale che parteciparono all'operazione denominata "Game Over". Tra le prove depositate dagli investigatori c'è anche una videocassetta. Il nastro, registrato per filmare l'incontro incriminato allo stadio "Simonetta Lamberti", verrà proiettato in aula e sottoposto all'esame del giudice.