CronacaCava de’ Tirreni, restaurato l’arco votivo di via Gigantino. Vicesindaco Senatore: «Bellissimo esempio di cittadinanza attiva»

Cava de’ Tirreni, restaurato l’arco votivo di via Gigantino. Vicesindaco Senatore: «Bellissimo esempio di cittadinanza attiva»

Inserito da (ilvescovado), venerdì 14 aprile 2017 15:14:26

Riconsegnato alla Città il settecentesco arco votivo di via Gigantino, ieri sera, con il classico taglio del nastro, cui hanno partecipato il vice Sindaco Nunzio Senatore e i residenti del piccolo borgo, che si sono accollati l'onere dei costi. A consacrare il restauro la Santa Benedizione impartita da don Gioacchino Lanzillo della Parrocchia di S. Alfonso.

Un lavoro certosino coordinato da Rosanna De Rosa, con i decani del cortile, Raffaele Cardone e Pietro Milione, che hanno posto l'ultima pietra. L'effige della Madonna del Rosario di Passiano è stata invece riportata al suo antico splendore grazie a Davide e Simone De Rosa, due giovani diplomati all'Accademia delle Belle Arti di Bologna, utilizzando ben 3500 cotton fioc e gel naturale per ripulirla.

«È stato un bellissimo esempio di cittadinanza attiva - afferma il vicesindaco Nunzio Senatore -. Un intero condominio che ha dimostrato con i fatti l'amore verso la propria Città e la sua storia. Li ringrazio tutti veramente di cuore con l'auspicio che si moltiplichino iniziative del genere. Cava de' Tirreni è piena di angoli suggestivi di grande memoria storica e valore artistico che non sempre è possibile salvaguardare dall'incuria del tempo e degli uomini per la semplice e purtroppo persistente ragione che mancano le risorse economiche».

E così un angolo di pregio artistico, simbolo della devozione popolare, è risorto a nuova vita. Il pregevole impianto, che incorpora la pala in legno rappresentante la Madonna del Rosario di Passiano, negli ultimi anni versava in condizioni di degrado. Come si evince della foto allegata numerose erano le crepe e i cedimenti d'intonaco provocati dal tempo e dall'incuria che gradualmente stavano logorando e indebolendo la struttura. L'ultimo restauro risaliva agli anni Novanta, a cura della famiglia Cardone.

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