CronacaCava de' Tirreni, Marco Galdi: «Fra' Gigino non deve andare via, tra i suoi meriti la ricostruzione del Santuario»

Cava de' Tirreni, Marco Galdi: «Fra' Gigino non deve andare via, tra i suoi meriti la ricostruzione del Santuario»

Inserito da (ilvescovado), sabato 18 marzo 2017 16:16:34

«Solo Sant'Antonio può farmi cambiare idea», così ha risposto a chi gli chiedeva di restare, Fra' Gigino. Eppure c'è chi non demorde e spera ancora in una sua permanenza a Cava de' Tirreni.

«Ieri sera, in mezzo a centinaia di fedeli, vicini a padre Gigino, ero anch'io nel chiostro di San Francesco», racconta Marco Galdi, consigliere di minoranza nonché ex Sindaco del Comune metelliano. E poi esprime la propria opinione sulla questione, intrisa della speranza che il frate, lunedì mattina, decida di non consegnare più la domanda di trasferimento, com'è invece sua ferma intenzione.

«Padre Luigi Petrone, si sa, ha un carattere difficile, a volte impossibile da contenere. Ma è un grandissimo lavoratore: ancor prima del sorgere dell'alba - fa notare il consigliere - è già indaffarato dietro alle mille attività del Convento. E questo per anni: sempre e solo nell'interesse del Suo Convento e della Sua Città».

Ieri sera Padre Luigi Petrone aveva spiegato le motivazioni della sua decisione, annoverando tra di esse anche i numerosi procedimenti penali a suo carico: dall'immancabile abusivismo edilizio all'accusa di omicidio colposo. Proprio lo scorso novembre era stato assolto dall'accusa di truffa e abuso di credulità popolare, dopo che aveva affermato (nel 2010) di essere in possesso di una statuina del Bambinello col volto rigato di sangue, scatenando in molti l'ipotesi che si trattasse di una truffa vera e propria. L'ultima disavventura, in ordine di tempo, era stata la denuncia in procura per la detenzione abusiva di animali presso il Santuario in occasione del Natale.

«È a suo modo un leader, con tanti volontari impegnati quotidianamente in attività organizzative e religiose. Ha un merito storico: la ricostruzione del Santuario di San Francesco e Sant'Antonio, da solo, senza aiuti pubblici, senza nessuno accanto se non il Suo popolo. Ed ha trasformato il Convento di Cava in un punto di riferimento per migliaia di pellegrini provenienti da tutta Italia», riflette Galdi, alla luce delle controversie di cui è stato protagonista. Nemmeno con il Sindaco Vincenzo Servalli corrono buoni rapporti: lo scorso giugno i festeggiamenti di Sant'Antonio rischiavano di saltare, con il frate che decideva di portare la statua del Santo (e la festa) in processione ad Amalfi.

«Come tanti altri fedeli, ieri sera ero nel chiostro di San Francesco, perché non voglio che vada via: Cava de' Tirreni, senza Padre Luigi, non sarebbe più la stessa!», chiosa con decisione l'ex Sindaco.

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